Con il gruppo "Dedalo che attacca le ali a Icaro" Innocenzo Fraccaroli (1805-1882) vince il concorso indetto dall'Accademia di Brera nel 1829; tale riconoscimento gli vale un alunnato quinquennale di perfezionamento a Roma. Durante il soggiorno romano realizza la scultura "L'Innocenza", tradotta in marmo nel 1835 e acquistata dai conti Erbisti a S. Dionigi presso Parona all'Adige. Una giovinetta succintamente vestita stringe al seno una serpe. Nella dolce figura d'adolescente e nell'elegante panneggio si ravvisa, oltre il richiamo alla statuaria antica, la suggestione esercitata dall'esempio di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen. In alcuni dettagli, tra cui gli elementi floreali che decorano il tronco su cui poggia la figura, si ravvisano soluzioni care a Gaetano Cignaroli e a Federico Zandomeneghi, maestro di Fraccaroli all'Accademia di Venezia.