Nulla si sa circa la provenienza originaria dell’opera, realizzata da uno dei più importanti maestri del Trecento italiano. Scultore e architetto, nato a Siena e avviato al mestiere dal padre Camaino, ricordato nell’iscrizione elogiativa del basamento (Camainus Pater), Tino lavorò a Pisa, poi a Siena, a Firenze e infine a Napoli, dove morì nel 1337. In questa Madonna, opera giovanile degli anni pisani, Tino mostra il distacco dal pathos espressivo di Giovanni Pisano e la predilezione per ritmi più pacati, volumi più torniti e resi preziosi dall’andamento lineare dei panneggi, su linea non lontana da quella della pittura senese contemporanea.