Dialogo al buio tra i banchi della Vucciria. Per chi è riuscito a farla, è stata un’esperienza davvero unica, basata
su olfatto, gusto, udito e tatto. Una visita al mercato sul filo dei suoi
sapori, odori, rumori. Il grande spazio della mostra dedicato al
“Dialogo al buio” era un invito a pensare il mondo da una prospettiva
differente: quella di una persona ipovedente.
I visitatori, accompagnati dalle straordinarie guide messe a
disposizione dall’Istituto dei Ciechi di Milano, perdevano ogni
orientamento attivando però le proprie capacità sensoriali che
permettevano loro di percepire “altrimenti” gli stimoli tipici del
grande mercato di Palermo. Al termine del percorso il visitatore riguadagnava
la visione e scopriva il maestoso capolavoro di Renato
Guttuso La Vucciria, prestato dall’Università di Palermo a Padiglione
Italia. Dipinto nel 1974, il quadro riproduce quei colori, quegli
odori, quei tagli di luce sapientemente creati dai venditori tramite
tende, ombrelloni e fortissime lampade. “La costruzione è perfetta,
ogni tessera compone il mosaico finale del quadro dove ogni cosa,
mercanzie, venditori, lampade, cassette ma soprattutto persone,
hanno trovato un’idonea sistemazione fino a formare l’idea stessa
del mercato, quasi un paradigma”, spiega Fabio Carapezza Guttuso,
presidente degli Archivi Guttuso.
“Quando una persona vedente entra in un luogo buio”, afferma
Rodolfo Masto, presidente della Federazione Nazionale delle
Istituzioni Pro Ciechi, “deve in primo luogo fare i conti con la paura
atavica dell’oscurità. Superata la paura, grazie all’empatia che si crea
con il contatto e la voce della guida non vedente, inizia il confronto
con se stessi. Un percorso che permette di interagire con il mondo
attraverso tutti quei sensi che normalmente vengono usati di meno.
In mancanza delle informazioni che, in condizioni di normalità
arrivano per l’86% dalla vista, tutti gli altri sensi si riaccendono. In
questo modo si può scoprire l’uso consapevole del tatto, l’attenzione
che proviene dall’udito e si possono cogliere tutte le sfumature
dell’olfatto. Questa esperienza influisce anche positivamente nei
rapporti tra le persone vedenti e non. L’obiettivo più importante che
abbiamo raggiunto insieme a Padiglione Italia con l’installazione
del Mercato al buio è stato quello di far superare a molte persone lo
stereotipo che limita il giudizio di chi vede”.