Pietro da Verona era un frate domenicano del convento di Sant’Eustorgio a Milano, inquisitore e predicatore contro l’eresia dei Catari: nel 1252, insieme a un confratello, venne ucciso da un eretico nei boschi tra Seveso e Barlassina, colpito alla testa con un grosso coltello. Il dipinto del Moretto riprende la scena del martirio: in primo piano il santo, già colpito al capo, sta scrivendo con il proprio sangue sul terreno la parola “credo”, mentre in secondo piano il suo confratello tenta di fuggire all’aggressione del sicario. Nella parte superiore della pala tre angeli recano in mano alcuni simboli iconografici che si riferiscono al santo: la palma e la corona per indicare la vittoria del martirio, e il giglio allusivo alla virtù della castità.