"Le maschere (La politica)", esposto alla mostra di Milano nel 1906, è un dipinto dal forte carattere allegorico che Angelo Dall'Oca Bianca esibiva con orgoglio nella sua casa veronese di via Santa Maria Rocca Maggiore per sottolineare il suo spirito satirico e la sua indipendenza politica. L'esplicito titolo collega le origini della politica a una mascherata, dove la complessità dell'esistenza umana viene ridotta alla contrapposizione tra sincerità e ipocrisia. Maschere e costumi - Arlecchino, un cavaliere medioevale con elmo e spada, la testa di un pollo, un tricorno - creano un'incombente quinta su cui spicca una figura femminile che con una movenza teatrale e provocante osserva l'osservatore: la mercantessa di maschere esercita una seduzione irresistibile sugli spiriti e sulle passioni degli uomini, avendo per ogni istinto e per ogni cupidigia un costume, un trucco, una maschera. Quasi sommerso dai costumi e dalle stoffe si intravvede nella penombra la figura di Cristo, unico personaggio autentico.