La Meditazione

Una donna con lo sguardo triste e rivolto dritto all'osservatore, la veste bianca candida che scopre il seno: con questa figura femminile, immagine simbolica della Meditazione, il pittore veneziano rappresenta la delusione per il fallimento dei moti risorgimentali del 1848. Nell'esplicito messaggio inciso sul dorso del libro, che reca il titolo "Storia d'Italia", si consumano infatti le aspirazioni delle giovani generazioni che avevano combattuto ed erano cadute in nome della libertà e dell'indipendenza. Le date delle Cinque Giornate di Milano, riportate sul legno della croce, simbolo del martirio, riflettono il sentimento patriottico di Francesco Hayez (1791-1882), che vive i moti insurrezionali in prima persona e stringe legami con l'aristocrazia liberale. È dal conte veronese Giacomo Franco che Achille Forti acquista la tela, seconda versione di quella "Meditazione" realizzata un anno prima per il poeta Andrea Maffei. L'opera segna un momento di svolta nella pittura di Hayez, il tragico epilogo degli eventi del 1848 a Milano, in cui il pittore si era esposto in prima persona, impone al genere storico una consapevolezza diversa e fa entrare in crisi il linguaggio allusivo della pittura civile degli anni precedenti. Non essendo percorribile la strada della rappresentazione dei fatti contemporanei, Hayez abbandona il genere storico e trasferisce la valenza politica a un'iconografia che riprendeva quella della "Malinconia" eseguita agli inizi del quinto decennio dell'Ottocento, trasformandone con la "Meditazione" il tormento esistenziale in una commossa metafora politica della prima grande e generale delusione risorgimentale. Con questa versione si distacca dal nitido purismo formale raggiungendo un effetto di maggiore intensità ed espressività, accentuato proprio dall'incombere più marcato della figura la cui carnalità risalta sullo sfondo, in un primo piano ravvicinato, concentrando l'emotività nel volto in ombra.