Nel suo percorso teologico e religioso e nella sua esplorazione delle fonti più significative della religiosità popolare, Garbari incontra Sant’Antonio. Tra i tanti episodi, raffigura la conversione dell’incredulo che lo aveva sfidato a dimostrare con un miracolo la presenza di Cristo nell’ostia consacrata. L’eretico avrebbe tenuto a digiuno la sua mula per alcuni giorni e poi l’avrebbe portata in piazza, mettendole davanti della biada. Al contempo Antonio avrebbe dovuto mettere di fronte alla mula l'ostia: se l’animale si fosse inginocchiato davanti alla particola, ignorando il cibo, l’incredulo si sarebbe convertito. Così avvenne.
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