Il dipinto, fu acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli dall’antiquario Baslini poco prima del 1865.
L’episodio, ambientato in un interno domestico, raffigura in primo piano il Bambino Gesù seduto su un cuscino, il quale infila un anello al dito di Santa Caterina, in piedi di fronte a lui. Alle sue spalle la Vergine sostiene il figlio, con lo sguardo concentrato sull’evento che si sta compiendo.
Osservate le espressioni misurate di tutte e tre le figure, la cui attenzione è rivolta al piccolo gioiello che simboleggia il matrimonio mistico di Caterina d’Alessandria - riconoscibile dal frammento di ruota dentata in basso a sinistra della composizione - con Cristo. In alto a destra la scena si apre in uno scorcio di paesaggio montano con un edificio rurale che sorge sulle sponde di un bacino lacustre.
Realizzato da Bernardino Luini intorno al 1520, il dipinto manifesta l’influsso del linguaggio leonardesco, in particolare nell’impiego del chiaroscuro. Esso, inoltre, mostra il recupero dei caratteri stilistici di Andrea Solario, come appare dalla composizione e dalla resa aggraziata del volto della Vergine. La particolare tipologia dell’edificio raffigurato nel paesaggio, una costruzione con tetto a capanna che appoggia su una struttura in legno, indica la conoscenza di modelli tedeschi o fiamminghi. Meritano anche di essere osservate la ricchezza delle vesti di Santa Caterina, ornate con perle e pietre preziose, e la sua semplice acconciatura, sottolineata dalla raffigurazione di profilo.
Si tratta di un’opera di grande armonia e compostezza che costituisce uno dei migliori esempi di un soggetto iconografico al quale Luini si dedicò più volte nel corso della sua attività pittorica.
C.d.C.