In futuro, i Paesi in via di sviluppo, in particolare le aree tropicali, saranno interessati da fenomeni migratori verso le città. Di conseguenza gli spazi abitativi progettati per questi nuovi residenti dovranno misurarsi con un clima caldo e con scarse risorse.
Grafton Architects è uno studio noto da tempo per la capacità di restituire una certa qualità civica realizzando per lo più progetti per istituzioni nel campo dell’educazione. I loro edifici paiono delle composizioni astratte, ma al tempo stesso presentano una disposizione molto familiare e pulita di mura e finestre. È forse questo duplice aspetto a rendere i progetti dello studio Grafton contemporanei, ma anche al di là delle mode.
Queste qualità si ritrovano nel progetto sviluppato in Perù, in cui sono semplicemente state introdotte delle distanze tra i volumi e le componenti. Questi spazi intermedi che, in principio, non sono altro che aria, qui sono stati trasformati in nuove aree ombrose di ritrovo, con altezze doppie, triple o quadruple.
Grafton Architects ha introdotto una dimensione civica in spazi che normalmente si configurano come residuali e al di fuori degli ambienti ufficiali, tradizionalmente chiusi e dotati di aria condizionata. Così facendo hanno ampliato il range degli spazi abitabili in aree con climi caldi, evidenziando come questa sia una prerogativa e un lusso precluso alle architetture progettate per i Paesi freddi; spazi che, essendo per loro natura solo parzialmente definiti, possono essere realizzati a una frazione del costo necessario alla costruzione di un ambiente tradizionale.