Il Po

Un paesaggio fluviale con un ponte tracciato rapidamente e un piccolo sole arancione che si staglia livemente nella parte destra della dipinto. La tela è un esempio di quel paesaggismo informale nel quale vige la supremazia del sentimento, il colore vira su tonalità intense ed è steso con pennellate vigorose per conferire all'immagine forza ed energia, senza scadere nell'astrazione. Nella visione di Zoni, agisce la componente espressionistica, resa esplicita da forti accentuazioni cromatiche e di marcata incisività del segno. L'opera risale al 1954, ed è ascrivibile al periodo in cui il pittore, personalità aperta e sensibile, riesce a trovare un proprio equilibrio e una individuale chiave di lettura ponendo in relazione la corrente realista, tipica di quel periodo, e le tendenze informali. In questo paesaggio fluviale Zoni fa ricorso all'inventiva, trascende il dato meramente naturalistico e crea, nello spazio della raffigurazione, una visione pervasa da sottile inquietudine, frutto della sua dimensione psicologica. Le pennellate sono insistite, il sole, una macchia arancione, pare perdersi nell'immenso cielo azzurro; le acque del fiume risultano separate dalla volta celeste solo tramite una sottile striscia di colore bruno, la quale rimanda all'idea di un ponte, unico elemento od ostacolo che spezza la continuità tra cielo e terra, tra cielo e corso d'acqua. Zoni non cessa di mantenere il contatto con la natura, la quale diviene il luogo dove le luci battono violente, e rendono ciò che è rappresentato effervescenza di colore. L'autore volge lo sguardo sulla natura a lui familiare, ossia gli ambienti e gli scorci della pianura emiliana e lombarda, dipingendo le rive del grande fiume, il Po; questo essere ancorato alle proprie origini, si traduce in un progressivo e volontario ritiro in un mondo individuale, nel quale diviene fondamentale l'emozione ed il sentimento che la visione della natura suscitano, non si tratta, tuttavia, di una percezione della realtà naturale idilliaca e completamente serena.