Si tratta del ritratto del papa Paolo III Farnese (1468-1549), copia del famoso dipinto che Tiziano esegue nove anni dopo l’elezione del pontefice e che attualmente è conservato a Napoli nel Museo di Capodimonte. Paolo III, settantacinquenne ma ancora energico, è ritratto al centro del quadro nell’atto di rivolgere il suo sguardo severo verso l’osservatore. Il corpo è lievemente ruotato e l’inquadratura comprende tre quarti della figura. Siede su una larga poltrona da camera rivestita di velluto rosso, tenendo la mano sinistra posata sul bracciolo e la destra appoggiata su una borsa cremisi e munita di anello pastorale ben in vista a ostentare il suo prestigioso rango. La barba e i baffi canuti nascondono le labbra sottili e serrate, il naso è prominente, lo sguardo accigliato e penetrante emerge dal volto scavato dagli anni. Il papa indossa la mozzetta, una mantellina rossa con cappuccio, foderata di ermellino e abbottonata al centro, con larghe maniche e coda, un indumento riservato esclusivamente agli alti prelati e al pontefice. Sotto la mozzetta risalta il nitore della veste.
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