Una figura infantile, rappresentata in assoluta frontalità, dai colori nitidi e netti, quasi 'vetrificati', tiene una bolla di sapone - richiamo colto al motivo della bulla, che alludeva alla fragilità della vita terrena – dipinta con stupefacenti trasparenze e luminosità. Una limpidissima definizione ottica dell'immagine, un'arcana fissità di gesti e sguardi, la luminosità smaltata del colore, campito con esattezza quasi geometrica, caratterizzano la produzione di Cagnaccio, in quella interpretazione metafisica del “Realismo Magico”, che si inseriva nel solco della grande tradizione disegnativa italiana, preraffaellesca e rinascimentale.
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