L'opera illustra un paesaggio dalla dimensione onirica, la natura viene reinventata tramite pennellate intrise di materia; lo spessore delle paste risulta funzionale alla composizione di aggrovigliati rameggi ed intrecci violacei, che inquietanti e tentacolari, quasi minacciosi, si snodano lungo lo spazio della rappresentazione, creando una scena sì ambigua ma dal forte impatto visivo. L'artista impiega colori ad olio, lavorandoli e stendendoli per sovrapposizioni li rende corposi, l'impasto denso e carico determina, sulla superficie della tela, un rilievo che concretizza lo spessore tangibile della vegetazione e degli elementi che compongono il paesaggio; la consistente materia utilizzata genera figure deformate e contorte, simbolo delle angosce e delle inquietudini che tormentano l'animo dell'autore.
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