La scena è ispirata alla novella 10 della giornata VII del "Decamerone" di Giovanni Boccaccio (Tingoccio appare a Meuccio). Pur ignorando la formazione artistica di questo pittore jugoslavo, i rimandi che si desumono da queste due opere della collezione certaldese sembrerebbero indicare una cultura sensibile insieme alle avanguardie europee (cubismo) e all'arte italiana degli anni trenta (in particolare, vicina a Campigli).