Tornato dalla guerra nel 1918, Sironi si stabilisce a Milano, una città moderna, dinamica e industriale, che diventa per lui il luogo in cui presentare la sua personale ricerca. Tra i promotori del gruppo del Novecento (1925) e tra i più convinti sostenitori dell'esigenza di un ritorno all'ordine, l’artista raffigura in quest’opera – mediante cromatismi bruni e terrosi, spezzati da qualche tocco di rosso e di giallo - un'inquieta modernità metropolitana, con soggetti geometrici e semplificati, da cui traspare malinconia e cupezza.