La Vergine, seduta su un trono di marmo intarsiato, tiene sulle ginocchia il Bambino completamente nudo. Ai suoi piedi sono inginocchiati due angeli musicanti. La tavola, tagliata lungo il bordo superiore, faceva parte probabilmente di un polittico. Il punto di vista molto ribassato fa supporre che il pannello fosse collocato in posizione piuttosto elevata. Il pittore parmense Cristoforo Caselli lavorò a lungo a Venezia, dove ebbe modo di approfondire la conoscenza delle opere di Giovanni Bellini, Alvise Vivarini, Cima da Conegliano e Carpaccio. Il dipinto fu eseguito con ogni probabilità fra il 1507 e il 1510 circa, nel periodo in cui l'artista, ormai definitivamente rientrato a Parma, mostra di conoscere bene anche la cultura figurativa lombarda, in particolare di Milano e Cremona.