L’opera, inedita fino al suo ingresso in Casa Buonarroti (1989), testimonia la fortuna di un soggetto più volte replicato nella bottega degli Zocchi, e qui narrato con una speciale grazia e rifinitura. Cesare Zocchi rappresenta qui un celebre episodio dell’adolescenza di Michelangelo: l’artista fanciullo, nel giardino di San Marco, scolpisce una testa di fauno a imitazione di un marmo antico e in questa occasione viene notato da Lorenzo il Magnifico.