In Thorax di Paolo Gioli, incontriamo figure catturate
dalle emulsioni fotosensibili, scomposte e violate
dalla luce. Trasfigurate dal “contatto luminoso”, le
anatomie sembrano affiorare nelle fotografie e nei
film. Membra e toraci esibiscono martìri e deposizioni.
Corpi e arti diventano fantasmi incandescenti.
Siamo sulla soglia tra richiami alla statuaria classica,
alla pittura rinascimentale e barocca e riferimenti
alla tradizione delle prime avanguardie del XX
secolo. L’Archivio della Memoria accoglie una vasta
pluralità di voci e di echi culturali, come nell’Atlante
di Aby Warburg.