Una tigre stretta tra le spire di un grande boa spalanca le fauci in un ruggito di dolore. Il tema del predatore divenuto preda, trattato sovente da Ligabue, è una metafora del vivere umano e dell’instabilità del destino. I due animali sono minuziosamente descritti. La zampa sinistra del felino si spinge in avanti grazie a un complesso effetto prospettico. Il corpo del serpente si snoda con naturalezza ed eleganza. Lo spazio ai lati delle figure è saturato del verde di una ricca vegetazione esotica descritta con la cura di un botanico.