Dopo l’unità Garibaldi tentò varie volte di forzare il governo ad occupare i territori non ancora annessi: in uno di questi, sull’Aspromonte, in Calabria, i suoi volontari furono fermati con le armi dall’esercito italiano il 29 agosto 1862. Lo stesso Garibaldi fu ferito e imprigionato, suscitando una enorme e diffusa indignazione.