Nella seconda metà del Quattrocento in Lombardia si assiste, nella scultura, a un svolta rinascimentale che si distingue per un linguaggio originalissimo: il cosiddetto “stile mantegazzesco”, che prende il nome dai due fratelli scultori Cristoforo e Antonio Mantegazza. Il loro stile si caratterizza per il modo di scolpire aspro, che accartoccia i panneggi sulle figure rinunciando al dolce fluire delle linea che aveva caratterizzato la scultura tardogotica. I “Due santi inginocchiati”, giunti nelle raccolte del Museo dalla soppressa chiesa milanese della Cagnola sono attribuiti ad Antonio Mantegazza per la loro notevole qualità. I volti emaciati e la forza con cui i panneggi si sviluppano sui corpi magri delle figure trasmettono una drammaticità ed espressività unica, tipica dello stile dei due scultori lombardi.
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