Segni perfettamente riconoscibili ma che conducono ben oltre la loro rappresentazione iconografica ed economica. Loghi disposti perfettamente in fila che celano un messaggio altro. Apparentemente un gioco molto colorato, il lavoro dell’artista norvegese DOT DOT DOT è un riassunto della sua personale visione dell’evoluzione del movimento della Street Art. La tecnologia, la comunicazione, i media e le peculiari diversità estetiche sono concetti chiave imprescindibili per questa corrente artistica che sembra non essere più semplicemente composta dalla sola potenza estetica. La Street Art oggi è ben altro, racchiude tutte queste strade al suo interno, tutte devono essere percorse. Il viaggio deve essere fatto di diverse tappe. Come in un’usuale stanza di un qualsiasi museo, l’opera di DOT DOT DOT è illuminata e protetta da un cordone rosso, un limite che impreziosisce idealmente l’opera. A metà tra installazione e opera murale questa è stata pensata dall’artista per un museo immaginario. Un gioco, un divertissement estetico che conferisce all’opera un ulteriore significato: l’accettazione della trasformazione e il movimento inteso come un andare oltre.