Quando si muovono, le figure solitarie di Herbert Baglione, lo fanno solo se il posto è abbastanza grande per contenere la loro solitudine. 40 metri per 3, la parete che accoglie questi uomini vicini fra loro, ma inesorabilmente divisi da un mare nero, da una sostanza capace di mantenerli lontani. In questa finta vicinanza c’è tutto il messaggio di Baglione, una visione del presente che chiede di essere cambiata. Una metafora con la società contemporanea così brava ad allargare la distanza tra le persone, a rendere le loro parole incomprensibili agli altri. Una riflessione profonda e scura come il mare che l’artista dipinge, un monito per la città, per tutte le città, affinché si facciano terreno di congiunzioni e non teatro di distacchi.