Scenografia, arredamento, e arte si fondono in questo mondo creato da Tommaso Garavini. Nella combinazione delle sue abilità, siamo subito trasportati nell’ambiente intimo di una stanza che favorisce la contemplazione tra il celeste, il terrestre, e l’abisso. Scienza e natura si fondono in questo “Cenacolo” di Garavini, passando dal tronco bruciato e scultorio, che rappresenta le nostre peggiori abitudini terrene, alle alte nuvole divine fatte di elementi naturali e di ferro. È in questo regno divino che contempliamo l’unione di forme naturali a cascata unite agli spigoli di una “nuvola” costruita dall’uomo. Nel tentativo di imitare il caos della natura, Garavini si lascia andare al ritmo del mezzo stesso, in una sfida a riprodurre il caos “perfetto” che troviamo nell’ambiente naturale. Chi siede a questo tavolo con i simbolici piatti? I numeri hanno un ruolo importante nella stanza. Per esempio, il tredici, che rappresenta sia l’amore eterno e la pulizia spirituale sia la sfortuna, a seconda della prospettiva. Ritorna nei legami col rapporto tra nube, tavolo, e scultura in legno. Se nuvola e scultura sono in rapporto di 1: 1,3 in relazione al tavolo, i significati opposti di questo numero si ricollegano alla spinta contrapposta tra l’inferno e il sublime. Nell’apprezzare i diversi ordini di grandezza, e nel rapportarci ad essi, possiamo muoverci tra questi livelli, per ottenere un’armonia che si puo’ trovare solo nel mondo naturale.