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Vai pure!, Oggetto 24

Carla Lonzi1980 - 15 maggio 1981

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Biografie manoscritte e dattiloscritte di Carla Lonzi e Pietro Consagra per la seconda e terza di copertina (alette anteriori e posteriori) della pubblicazione; doppia bozza dattiloscritta con correzioni manoscritte di p. 154; appunto di Anna [Jaquinta]; prove grafiche della copertina con bozze e menabò; bozza del frontespizio, indicazione del copyright, e sommario; articoli: Grazia Centola, Conversando con Carla Lonzi, autrice di «Vai pure». Con il problema dell'uomo alle spalle, «Quotidiano donna», IV (15/05/1981), n. 13, pp. 18-19; Simona Weller, Libri. E allora, vai pure, «Noi donne», pp. 28-59 (in fotocopia).

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  • Title: Vai pure!, Oggetto 24
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 1980 - 15 maggio 1981
  • Transcript:
    polemiche intorno a emanuela dell'addormentarsi perché è «diventato grande». Al contrario, frenano certe manifestazioni dell'attività del bambino come troppo precoci e gli rifiutano l'au- tonomia o la libertà quando sarebbe in grado di affrontarle e di assumerle. In genere, tali resistenze da parte dei geni- tori vertono sulla sessualità infantile (non è stato giudicato scandaloso da parte di una lettrice di Noi donne che E- manuela, a tre anni, conosca la parola «clitoride» e la parte anatomica corri- spondente? Ma se un bambino di due- tre anni è capace di padroneggiare il lin- guaggio e di chiamare piatto un piatto o mano una mano, perché la sua cono- scenza e le sue funzioni semantiche do- vrebbero arrestarsi alle soglie della sua sessualità?). Altre reticenze vengono espresse da- gli adulti per quello che riguarda la sfera della conoscenza. Certi genitori evado- no le domande rivoltegli tirando in bal- lo che il bambino è troppo piccolo per capire, che non riterrebbe niente dalle spiegazioni fornitegli, che certe risposte potrebbero ferire o compromettere la sua sensibilità. Considerazioni del tutto fondate, ma non meno esatto il fatto che la risposta, se data al bambino in termi- ni chiari, stimolerà ulteriormente la sua curiosità (in campo scientifico o sessua- le o politico-sociale). Una risposta non fornita è una chiusura, una perdita di dialogo. Una risposta fornita, anche se il suo contenuto supera le capacità intel- lettive e interpretative del bambino, rappresenta sempre un gradino sulla scala della conoscenza. Il bambino ri- fletterà, capirà o non capirà, integrerà o dimenticherà, ma intanto avrà fatto uno sforzo, si sarà meravigliato, avrà aguz- zato l'ingegno, avrà messo in moto la sua fantasia e il suo logico spirito rap- Queste le considerazioni scaturite dalla corrispondenza delle lettrici di Noi donne. Emanuela, Infanzia di una donna pone comunque altri problemi, altri in- terrogativi, più specificamente in porto alla relazione madre-figlia, all'e- mergenza di una bambina nuova» (mi- to o realtà?), al conflitto educazione- ambiente, società, istituzioni. Mi augu- ro che questo articolo sia stimolante in tale senso e permetta di intavolare ulte- riori scambi Danielle Flamant-Paparatti pag. 58 / nol donne rocchio rorecchio la bocca e allora, vai pure Il titolo come sempre brusco, quasi brutale (Vai pure) non è inferiore ai pre- cedenti della Lonzi: Sputiamo su Hegel, La donna clitoridea e la donna vaginale, Taci anzi parla, tutti editi da Rivolta Fem- minile. Per chi ancora non lo sapesse «Rivolta Femminile è stato il collettivo femminista italiano forse più antico, sicu- ramente il più separatista, esclusivo, ra- dicale (quello per cui cultura è maschile, maschile, leaderismo è maschile) e quel- efficienza è maschile, professionalità lo che, nonostante queste ferree enun- ciazioni, ha invece prodotto più docu- menti in manifesti, scritti, diarii, testimo- nianze...) nonchè una leader che, firman- done i principali, si è rivelata efficientis- sima, professionalissima, abilissima nel rielaborare tutto. Trascrivendo e adope- rando quanto era stato detto, sviscerato. sofferto insieme a... quelle che se ne so- no andate» (magari nel collettivo di via Pompeo Magno) in quel lontano 1971 in cui «Rivolta» ancora si riuniva da Marta, sorella di Car in via Gramsci.. Questa la premessa da ricordare, prima di affrontare la lettura di questo li- bro imbarazzante, interessante, irritan- te, amaro. Il sottotilolo è dialogo con Consagra e Consagra non è un uomo qualunque, ma uno dei nostri scultori più noti, autore di successo di un libro autobiografico usci- to di recente, nonchè compagno di Carla Lonzi. E Carla Lonzi chi è? «Nata nel '31 a Fi- renze, laureata in storia dell'arte con Ro- berto Longhi (diamo a Cesare quel che è di.... Ndr) è stata critica d'arte nel senso della scoperta, della selezione, del rap- porto personale...» cosi dice il risvolto di copertina, aggiungendo che «nel 1963 la Lonzi dichiara il mestiere di critico» tutto CARLA LONZI VAI PURE DIALOGO CON PIETRO CONSAGRA SCRITTI DI RISOLTA PEMMINILE PROTOTIPI da inventare ma che poi nel 1970 lascia la professione per dedicarsi al femmini- smo, al gruppo di «Rivolta Femminile e alla casa editrice ad esso collegata... «Vai pure-scrive la Lonzi nella pre- messa – è la registrazione in quattro giornate del momento di riepilogo di u- na relazione sui punti inconciliabili di due individui che sono due culture: quella della donna che cerca di porre le basi per il suo riconoscimento, quella dell'uomo che si richiama alla necessità di ciò che è", che sono le sue necessità. Questo dialogo non è stato alterato dalla presenza di un possibile futuro lettore perché non è stato registrato per essere pubblicato, ma si è rivelato da pubblica- re. Un gesto d'intervento che rompe l'o- mertà del rapporto a due». Primo imbarazzo e prima irritazione: ma chi può credere che due persone ar- rivino al punto di registrare le proprie angosce, frustrazioni e deliri, in un rap- tus di narcisismo? Va bene che di per- versioni ce ne sono tante... Comunque il bel «gesto di intervento» rischia tanto di porsi in sospetto di esibizionismo, di cul- to della personalità o automitizzazione... Va bene che il privato e politico... ma davvero la loro esperienza può essere «esemplare» per tutti (specie se chi scri- ve si pone come modello Fitzgerald e Zelda..)? Forse per tutti no, ma se il libro in que- stione è importante (e innegabilmente lo e) non lo è certo per la sua impudenza e arroganza, ma per la provocazione che
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