La forma a quattro braccia di questa scultura, nota anche come Sarvārthasādhana Vārāhī è normalmente di colore rosso nelle raffigurazioni pittoriche, ma anche il rosso, come tutti i colori, è assorbito e riflesso nella lucentezza dell’oro. La dea porta un diadema di cinque teschi e indossa la ghirlanda di teste recise che è propria delle divinità terrifiche. Delle due mani centrali la destra regge un kapāla mentre la sinistra è atteggiata nella vitarkamudrā: kapāla e vitarkamudrā rendono sinteticamente la sua natura tantrica e la sua funzione di disvelamento della realtà. Delle altre due mani la prima è disposta dell’apotropaica tarjanīmudrā e la seconda stringe un pesce di cui non vi è traccia nei testi iconografici più comunemente seguiti e che forse va riferito a un particolare ciclo rituale del Buddismo nepalese.
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