tempera, cm. 130 x 55
corpo quasi a captare un sen
so della vita direttamente in-
nestato sulla loro condizione
di derelitti. E se la memorii,
in fondo, è un dato funzionale
al bisogno di ellicienza, l'oblio
è il segno autentico della con
dizione di fallimento: esso se
para e occulta avvenimenti e
legami, nozione del tempo e
degli incontri, sancisce il carat-
tere involontario della propria
presenza nel mondo, determi-
na l'ovvietà obiettiva, quasi
anonima di quella massa llut-
tuante, distesa nel suo spazio,
preziosa eppure di cenere, che
è l'immagine di Bram van Vel-
de.
Non mi sento d'accordo con
Pulman quando ailerma che
nelle pitture di Bram van Vel-
de « aucune hiérarchie n'est à
établir dal momento che so-
no « réponse à un coup et non
enrichissement d'un style, con-
tinuité intérieur et non pas ex-
térieur », ecc. Estremismo com-
prensibile, ma dal quale mi
sembra di dover mettere in
guardia come facente parte di
un atteggiamento interpretati
vo tendenzialmente letterario e
che a mio avviso rischia di
suggerire l'eccezionalita di van
Velde in maniera artificiosa. E
evidente che la pittura di Bram
van Velde e delle meno adatto
a essere analizzate da un pun-
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