La Napoli di Mimmo Jodice è una città in bianco e nero, silenziosa, densa, enigmatica;
i colori e il frastuono non le appartengono più, si sono dissolti davanti all’obiettivo.
L’artista partenopeo inizia diversamente la propria carriera, interessandosi a una fotografia
dai forti connotati sociali, restituendo spaccati della sua città catturati
con occhio da etnografo contemporaneo. Con Vedute di Napoli, volume di fotografie
pubblicato nel 1980 e a cui appartiene la stampa esposta, il ‘periodo sociale’
di Jodice si chiude, lasciando spazio a una nuova indagine sulla realtà, dove la
figura umana scompare in favore di una ricerca sullo spazio urbano e le tracce di
vita che lo segnano. Il fotografo racconta per immagini la sua città, i suoi quartieri,
i suoi vicoli, in un’interpretazione visionaria della realtà, una “metafisica del quotidiano”.
Il repertorio partenopeo è un documentario di figure surreali rinvenibili nella vita di tutti i giorni nella fatiscenza
dei muri, nella fuggevolezza di un autobus o, come in questa foto, nell’apparenza
fantasmatica di un’automobile. Testo di Cristina Antonia Calamaro