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Venezia

Ippolito Caffi1842/1842

Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze

Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze
Firenze, Italia

Firmato in basso a destra: CAFFI

L’imponente cupola della chiesa di Santa Maria della Salute emerge da una foschia violacea che si allontana lentamente, dissolvendosi al sole del mattino, che timido getta i primi chiarori sugli edifici e sul Canal Grande. Le calde luci dell’alba si diffondono, il buio si dilegua, in lontananza si apre un limpido e terso cielo azzurro: i primi raggi di sole si immergono nel letto del canale, fitto di barche e personaggi, e l’acqua li accoglie, si lascia attraversare e li riflette, cangiando il suo colore in verde squillante. E’ questa la mirabile scena rappresentata ne Il Canal Grande a Venezia con Santa Maria della Salute, un dipinto inedito, che per qualità pittorica, sapiente narrazione partecipata ed emotiva dei dettagli e delle figure, particolarità degli effetti cromatico-luministici, capacità di analisi del dato atmosferico e di quello scenografico, pennellata fluida impreziosita da soffiate e leggerissime velature, costituisce senza dubbio una delle opere più significative e poetiche dell’intera produzione di soggetto veneziano di Ippolito Caffi.


La cura nelle partiture cromatiche, l’effetto sapiente di ombre e controluce del primo piano esaltano la luminosità del fondo e portano l’occhio a perdersi nelle prime luci dell’alba e in quei mirabili riflessi dell’acqua. E’ quella stessa timida e tagliente luce a colpire di traverso l'albero superiore di una nave senza equipaggio, a rivelare le finestre moresche, a scaldare la pietra colorata di palazzi rosa e giallo caldi, a dare sostanza alle tende da sole di colore bluastro delle facciate. E, non da ultimo, a sorprendere i primi protagonisti del nuovo giorno in città: un gondoliere attraversa il Canale in lontananza, alcuni uomini si muovono su un gruppo di barche che sembrano essere legate insieme, cariche di merce, eleganti signori in tuba e bastone attendono qualcuno o qualcosa sulla fondamenta.

Il dipinto si inserisce a pieno titolo tra quelle opere, dipinte tra il 1840 e il 1850, nelle quali il pittore indaga quel “repertorio di svariatissimi soggetti: nebbie sulle città, eclissi, nevicate, fuochi d’artificio, feste notturne e diurne” (Pittaluga 1971, p.47), idoneo a rappresentare la veduta veneziana con una diversa declinazione. E qui il taglio compositivo e l’impaginazione della scena ci portano immediatamente alla serie di opere più vicina al nostro per tema e sentore pittorico. La serie di Vedute del Canal Grande con la neve, considerate unanimemente tra i suoi capolavori, nelle quali Caffi riesce, unico nel suo genere, a rendere pittoricamente in maniera eccelsa, attraverso una trascrizione partecipata all’evento naturale, l’attenzione al dato atmosferico, la modulazione delle luci, il senso del silenzio, l’atmosfera sospesa, che avvolge la scena e i personaggi raffigurati.
Numerose sono le versioni conosciute delle Vedute del Canal Grande con la neve, per le quali si rimanda alla ricca bibliografia. Giova solo qui ricordare che la loro presenza corre lungo tutto l’arco del quinto decennio dell’Ottocento, a testimonianza di quanto il soggetto fosse intimamente sentito dal nostro artista, che tutte le versioni sono di eccellente qualità, e che la prima della serie può essere identificata con quella del Museo di Belluno, che riporta la data 1841. E’ molto difficile stabilire l’esatta sequenza temporale delle nostre versioni, ma va sottolineato che anche se l’inquadratura della composizione appare analoga nelle differenti versioni, quel che muta, oltre alla posizioni delle barche e dei personaggi, è l’illuminazione della scena, e il punto di “ripresa”, che si avvicina e si allontana come in una serie di “zoomate”. E quel che caratterizza il dipinto bellunese è proprio questo cielo fumoso e nebbioso in movimento, questa attenzione al taglio ravvicinato dell’impaginato della scena, alla vita quotidiana che vi si svolge.
L’atmosfera, l’inquadratura, la posizione delle barche e dei personaggi, il punto di vista privilegiato, la chiesa della Salute sul fondo, che chiude la scena da quinta consumata, tutto fa pensare che questa opera inedita appartenga proprio a questo periodo, per cui sentiamo di poter avvicinare con convinzione il nostro dipinto a quello di Belluno, proponendo una datazione tra il 1842 e il 1845.


Bibliografia di riferimento:
Caffi I., Lezioni di prospettiva pratica, Santarelli, Roma 1854;
Ippolito Caffi in “Gazzetta di Venezia”, 30 ottobre 1866;
Mikelli V., Ippolito Caffi. Venezia degli Italiani, in “Strenna veneziana”, Venezia 1867;
Avon Caffi G., Un pittore soldato del Risorgimento, in “Ardita”, marzo 1921.
Mancini E., Lettere inedite di Ippolito Caffi, in “Annuario 1925/26 del R. Istituto Magistrale Giustina Renier”, Belluno 1925-26;
Avon Caffi G., Il pittore Ippolito Caffi, da "Rivista di Venezia", giugno 1931.
Avon Caffi G., Il pittore Ippolito Caffi, in “Rivista Venezia”, giugno 1931, pp. 195-203.
Damerini G., Un pittore a Venezia perito a Lissa, in “Gazzetta del Popolo”, 23 agosto 1931.
De Grassi M., Ippolito Caffi, in “Gazzetta di Venezia”, 14 maggio 1942;
Somaré E. (a cura di), Ippolito Caffi, catalogo mostra, Modena 1949;
Bianchi, E., Sulle Quattro prospettive esposte dal ca. Ippolito Caffi in queste Sale del Ridotto, in Gazzetta Ufficiale di Venezia”, 13 maggio 1963;
Comemo-Gerstenbrand L., Ippolito Caffi, Venezia 1966;
Fiocco G., Un maestro solitario: Ippolito Caffi, in “Il Gazzettino”, 29 luglio 1966;
Avon Caffi G., Ippolito Caffi: 1809-1866, Amicucci, Padova 1967
Perocco G. (a cura di), Ippolito Caffi, catalogo mostra, (Venezia 1966), Fabbri, Milano 1967
Pittaluga M., Il pittore Ippolito Caffi, Neri Pozza Editore, Vicenza 1971
Masciotta M., Pittaluga M., Ippolito Caffi, Vicenza 1971, in “Antichità Viva”, 1, 1972, pp. 67-68;
Perocco G., (a cura di), Ippolito Caffi 1809 – 1866: raccolta di 154 dipinti, catalogo mostra, Marsilio Editore, Venezia 1979
De Biasi M., Giuseppe Avon Caffi, in “Ateneo Veneto”, CLXXI, 22, 1-2, 1984, pp. 325-326;
Scotton F., Ippolito Caffi, Viaggio in Oriente 1843 – 1844, catalogo della mostra (3 luglio – 15 settembre 1988; Comune di Venezia, Assessorato alla Cultura, Mestre, Istituto di Cultura “S. Maria delle Grazie”), Arsenale Editrice, Venezia 1988;
Magnani F., ad vocem, Caffi Ippolito, in La pittura…, 1990, pp. 723-724;
Romanelli G.D. (a cura di) Caffi. Luci del Mediterraneo, Belluno, Palazzo Crepadona 1 ottobre 2005 - 22 gennaio 2006; Roma, Palazzo Braschi 15 febbraio - 2 maggio 2006
Scarpa, A., Ippolito Caffi: dipinti di viaggio tra Italia e Oriente; Venezia, Marsilio, 2015
Peretti F., Ippolito Caffi, De Luca editori d’arte, Roma 2016
Scarpa A., Ippolito Caffi. Tra Venezia e Oriente (1809 - 1866 : la collezione dei musei civici di Venezia), catalogo mostra (28 maggio – 20 novembre 2016, Museo Correr, Venezia), Marsilio editore, Venezia 2016

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  • Titolo: Venezia
  • Creatore: Ippolito Caffi
  • Durata della vita dell'autore: 1809/1866
  • Data: 1842/1842
  • Sede: Antonacci Lapiccirella Fine Art
  • Dimensioni reali: w60,9 x h47 cm
  • Tipo: dipinto
  • Materiale: olio su tela
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