Il bel dipinto appartiene al catalogo del pittore e scultore ligure Luca Cambiaso. Fu protagonista della stagione manierista genovese con grandi decorazioni eseguite per palazzi nobili, pale d’altare e non da ultimo con scene profane che spesso, come questa, avevano finalità evidentemente erotica. Il sottile gioco delle espressioni fa dell’opera in questione un capolavoro di ambiguità. All’arguta malizia dello sguardo della sensualissima Venere effigiata di spalle, corrisponde l’espressione complice di Cupido, da lei bendato secondo l’iconografia tradizionale che vuole l’amore carnale associato al peccato e dunque all’oscurità.
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