Viaggio nel paese delle meraviglie è una sorta di taccuino di viaggio immaginario dispiegato su tela. Durante le sue peregrinazioni, Novelli annota le suggestioni derivategli da segni incisi, da linguaggi primitivi. L’attenzione per quest’aspetto linguistico matura con la frequentazione del Gruppo 63 e la fondazione della rivista Grammatica. Qui racconta le potenzialità del suo “linguaggio magico” che permette di “captare il mondo attraverso una collezione di segni, lettere, campioni di materiali, cose amate”, da catalogare in una caleidoscopica “antologia del possibile” (cfr. BONANI, RINALDI, TIDDIA, pp. 53-60). La lettura dell’opera diventa quindi un viaggio alla scoperta di simboli, che affiorano dal lattiginoso spazio bianco e che nel loro continuo mutare danno luogo a un flusso narrativo dove si incontrano l’uomo, i quattro elementi, venti e “fluttuazioni”, un aquilone, montagne e basse vegetazioni, orme di passi, e una farfalla leggera che riceve l’invito dell’artista a proseguire indefinitamente l’esplorazione delle meraviglie: «Buon viaggio ragazza mia». Testo di Cristina Antonia Calamaro BIBL: Gastone Novelli. Catalogo generale, a cura di P. Bonani, M. Rinaldi, A. Tiddia, Milano 2011.