Pur veneto di nascita, Perina trascorre la maggior parte dell’esistenza a Mantova, distinguendosi presto per opere, solitamente paesaggi, in cui una pennellata rapida e magistrale crea equilibri luministici che disegnano le forme delle case e delle cose in modo quasi cezanniano. Cézanne è infatti il punto di riferimento principale dell’artista, che pure si muove sostanzialmente nell’ambito della Scuola Chiarista mantovana. Questo significa che, pur mirando agli effetti della luce tra le forme naturali, Perina non si dimentica mai di una lezione spaziale e volumetrica che tende comunque a consolidare le apparenze che il sole riveste. Nell’opera qui presente, ad esempio, le verdissime foglie degli alberi adornano una serie di costruzioni solide in cui il muro di cinta diventa un’abbagliante striscia bianca. La presenza esotica della palma dona poi alla composizione un tono da Francia meridionale, come appunto avviene nelle vedute nizzarde di Henry Matisse.