Particolare del mosaico con l’iscrizione “dispar et unum” e la data “1904”, posta a coronamento del portone d'ingresso della villa progettata da Ernesto Basile come sua abitazione-studio e intitolata Villino Ida in onore della moglie Ida Negrini. L'idea di “razionalità” nella distribuzione degli spazi interni, si conforma alla semplicità dei prospetti. L'architettura presenta una volumetria fortemente stereometrica, esaltata dal contrasto tra l'intonico bianco e la policromia degli elementi decorativi.