La tavola era appesa in origine nei pressi della tomba del canonico Georg Nothaft, situata nella navata centrale del duomo. Ad essa era associato un epitaffio che commemorava il donatore, originario di Regensburg, stretto collaboratore dei vescovi Hinderbach e Frundsberg, morto a Trento il 22 febbraio 1490. Egli è raffigurato in basso a sinistra, con la berretta tra le mani e sulle spalle una preziosa almuzia, la mantelletta di pelliccia prevalentemente utilizzata dai canonici di alcuni capitoli minori come segno distintivo del proprio rango rispetto ai sacerdoti ordinari.
Ai lati della Madonna con il Bambino, incoronata da un gruppo di angeli musicanti, si trovano San Giorgio, protettore del committente, in scintillante armatura, e San Vigilio. Il patrono della diocesi è ammantato in un prezioso piviale sul cui fermaglio si riconosce la figura di Santa Massenza; indossa i guanti da cerimonia e porta alle dita numerosi anelli; regge lo zoccolo e un pastorale in avorio dal cui ricciolo emerge il busto della Vergine con il Bambino.
L'opera è attribuita a un pittore della cerchia di Rueland Frueauf il Vecchio (1445 circa-1507), artista operante a Salisburgo fino al 1480 e in seguito a Passau.