Questa non grande tavola ritrae una delle scene più sottilmente intime del Vangelo di Luca, la visitazione di Maria ad Elisabetta: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna, in fretta, e si diresse verso una città della Giudea. Entrata nella casa di Zaccaria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò: - Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo. A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. - ”
Si tratta dunque di un mutuo riconoscersi della due future madri, l’una incinta in modo quasi miracoloso data l’età, l’altra piena di gioia dopo l’Annunciazione. L’anonimo pittore ha qui ritratto l’incontro con grazia semplice ma efficace, ponendolo in uno spazio aperto dietro al quale si schiude un paesaggio costellato di montagne e castelli. La forza della Vergine, dalla carnagione bianchissima, contrasta con la figura di Elisabetta, quasi piegata dagli anni. Intorno, si respira un’atmosfera di tranquilla letizia, ben accentuata dai colori intensi e dalla felicità del cagnolino.
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