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WESTERN SAHARA

MANUEL HERZ ARCHITECTS

Biennale Architettura 2016 - Mostra Internazionale

Biennale Architettura 2016 - Mostra Internazionale
Venezia, Italia

Gli accordi internazionali prevedono che i rifugiati vengano ospitati in campi profughi temporanei, in attesa che una nazione decida di accoglierli. Tali strutture per loro natura richiedono solitamente di essere installate con urgenza, ma la durata media dello status transitorio è in realtà di diciassette anni. La questione è complessa, per due ordini di motivi: da una parte, per i governi e le agenzie internazionali è difficile giustificare investimenti importanti di denaro per qualcosa che ha un carattere provvisorio; nessuno vuole che una situazione transitoria diventi permanente, dunque una certa fragilità fisica dei campi è per certi versi auspicabile. D’altro canto, le persone ospiti nei campi hanno diritto a vivere nelle condizioni più dignitose possibili. Come risolvere, dunque, la controversia fra status temporaneo e condizione permanente?
Nel caso del Sahara Occidentale, l’architettura offriva due suggerimenti: le tende e il fango. Le tende sono la soluzione umanitaria classica disposta dall’Occidente. Nel caso specifico, tuttavia, sono anche la tipologia architettonica più convenzionale e tipica nel deserto, la risposta più pertinente a uno stile di vita tradizionalmente nomade. L’usanza ha offerto, perciò, alcune lezioni, riadattabili alla condizione temporanea del campo profughi. Dall’altro lato, il fango è considerato un elemento profondamente radicato nella cultura locale (architettura tradizionale), adeguato (massa termica) e percepito come architettonicamente stabile (eredità arcaica). Essendo, inoltre, facilmente reperibile sul posto, il fango ha consentito di migliorare la qualità delle strutture mantenendone la condizione reversibile: se mai il campo profughi dovesse scomparire, le costruzioni tornerebbero alla terra sotto forma di materia prima.
Le tende e il fango non soltanto hanno permesso di superare l’aut aut fra abitazioni temporanee da una parte e permanenti dall’altra, ma hanno anche aperto un percorso inaspettato: invece di lasciare diventare il campo un luogo in cui i rifugiati attendono a oltranza di essere accettati da qualche Paese, l’utilizzo di una tipologia architettonica corretta e di materiali adeguati lo hanno trasformato nel luogo di fondazione di un’identità nazionale.

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  • Titolo: WESTERN SAHARA
  • Creatore: MANUEL HERZ ARCHITECTS
  • Diritti: Foto di: Francesco Galli; Courtesy la Biennale di Venezia, Con il supporto di University of Basel, Nordrhein-Westfälische Akademie der Wissenschaften und der Künste, Johann Raßhofer Schreinerei, Zumtobel Lighting, Typico, Swiss Arts Council Pro Helvetia
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