I lavori in mostra possono essere visti come tracce di un incontro e di una lotta fra la vita e l’archivio, fra i diagrammi passionali che compongono la necessità dell’arte come affermazione di vita e come resistenza – come resistenza contro la morte, come resistenza al genocidio, come resistenza alle tanatopolitiche o necropolitiche che perseguitano e segnano il nostro tempo.