A CURA DI BORIS BROLLO
COORDINAMENTO DI CESARE SERAFINO
Il Titolo del progetto SENZA TERRA/WITHOUT LAND più che rispondere ad una posizione geografica corrisponde ad un concetto oggi definito quale “non luogo” (Marc Augé) per la mobilità e flessibilità contenuta nei termini che definiscono questo non luogo.
a) L’idea è di individuare un punto, o, luogo per eccellenza fuori dal tempo, dalla fisicità, ma concreto per le possibilità di incontro che esso può offrire.
Questo punto esiste dove esiste un uomo, pure uno solo. Egli è sempre l’emblema del creato per le varie religioni. Se un uomo è un’isola, egli è pure un punto, una mente, un corpo, un cuore, un desiderio, un pensiero, un unicum e così via. E’ un insieme, seppur tuttavia un singolo individuo. In qualsiasi punto della terra/mondo egli E’(esiste) perché tutto ha con sé pur essendo senza terra, senza patria, senza nazione.
b) Il punto è un divergere e un convergere di rette, di relazioni umane e materiali, di pause e di soste. Il movimento dell’emigrare: fuori e dell’immigrare: dentro.
In questa mutevolezza da un punto all’altro non vi è nessuna certezza che tenga se non la propria cultura. La cultura ( che in italiano è pure l’atto del coltivare il terreno)è di tutti come l’aria è di tutti. Ed è ciò che questo progetto vuole dimostrare: cioè che qualsiasi uomo, e primo fra questi l’Artista (Pittore, Poeta, o Musicista che sia) è un senza terra perché la vera Terra che lo nutre e che lo ospita è solo la sua cultura.
c) Il simbolo contiene di per sé quello che vuole significare.
La bandiera è un simbolo di identità per una nazione. Così l’areostato con il mappamondo è l’elemento di riconoscibilità degli umani di una cosa che gli appartiene: la Terra a cui noi si è legati. Di fatto si dice che se la Natura è matrigna la vera madre è Madre Terra.
Da una idea di Boris Brollo
Cordinatore: Cesare Serafino