Yamāntaka, distruttore del Dio della morte Yama, è una manifestazione furiosa del Bodhisattva della sapienza e della saggezza Mañjuśrī. I canoni iconografici lo descrivono con la testa di bufalo, strappata a Yama. Nell’ambito del buddhismo, porre fine alla morte significa fermare il ciclo della rinascita, il 'saṃsāra'. Yamāntaka, quindi, rappresenta l'obiettivo del viaggio del praticante buddhista verso l'illuminazione ('nirvāṇa').
Yamāntaka ha la bocca spalancata, con i denti scoperti che gli conferiscono un aspetto particolarmente tremendo, così come i tre occhi esorbitanti iniettati di sangue, la capigliatura irta e fiammeggiante e il diadema di tre teschi inserito sul capo tra le due corna. Dal suo collo pende una ghirlanda di teste mozzate. Tiene nelle mani la l’ascia rituale ('karttṛkā') e una calotta cranica ('kapāla') piena di sangue. Itifallico e atteggiato nella postura denominata 'pratyālīḍha', è raffigurato sul dorso di un bufalo - simbolo di ignoranza e di morte profana - di cui schiaccia la testa con il piede destro, emettendo un urlo terrifico come il rombo del tuono.
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