Antichi mestieri e costumi d'Italia

Mestieri e personaggi popolari in Italia nella cultura fotografica dell'Ottocento negli Archivi Alinari

"Immaginiamo di  essere un  turista dell'Ottocento. 

L'Italia era il sogno di  molti viaggiatori dell'epoca.

E la realtà che si scopriva visitandola poteva essere diversa da quella immaginata."

Ritratto di un anziano amanuense e di una giovane donna in una strada di Napoli, Brogi, 1870, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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 Lo scrivano

"Pochi  sapevano scrivere, ed ecco che lo SCRIVANO si metteva al lavoro al riparo dal sole.

Immaginate i segreti e le confidenze di cui veniva a sapere..."

"Per strada si poteva incontrare una band di RAGAZZI E BAMBINI IN CONCERTO con il loro “direttore”. Una formula di  successo  nel tempo, ieri  come  oggi!"

Bambini con strumenti musicali, Graham, James, 1890/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Suonatori e guaglioni a Piedigrotta.

Ciabattini per le strade di Napoli, Pelos, F, 1890/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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 Il ciabattino.

Giovane venditrice di terraglie addormentata in una strada di Napoli, Alinari, Fratelli, 1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditrice di  terraglie.

"La vita quotidiana nei paesi era dura, ma ai viaggiatori appariva dolce e affascinante..."

Famiglia di popolani siciliani, Sommer, Giorgio, 1895/1905, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Taormina. Scena di  genere in strada.

Il Mercato del tonno a Palermo, Alinari, Fratelli, 1915/1920, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Palermo. Mercato  del  tonno.

"Il lavoro svolto all'aperto aveva un suo carattere pittoresco e folkloristico, ma gli sguardi, comunque, mostravano dignità e orgoglio."

Napoli: bambini poveramente vestiti al mare, Sommer, Giorgio, 1880, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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"Napoli".

"Una “Natura povera ma fiera”, diceva Goethe nel  suo  Grand Tour.

Aveva osservato una grande ricchezza di spirito, molta creatività e laboriosità, unita alla capacità di abbandonarsi gradevolmente al “DOLCE FAR NIENTE”."

Dolce far niente. Scugnizzi napoletani, Alinari, Fratelli, 1897, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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"Dolce far niente"

"«Napoli è un paradiso! Si vive in una specie di ebrezza e di oblio di se stesso!». J.W. von Goethe."

Pescatori che tirano le reti a Napoli, Alinari, Fratelli, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Pescatori  che tirano le reti.

Pescatori tirano la rete in un molo a Napoli, Alinari, Fratelli, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Pescatori tirano le reti in un molo a Napoli.

"Il lavoro era cosa dura per tutti, donne, uomini e bambini. Sempre affrontato, però, con creatività. 

Ancora oggi una filosofia di  vita."

Venditore e portatore di acque minerali a Napoli, Alinari, Fratelli, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Venditore e portatore di  acque minerali.

"Non  c'erano i supermercati, ma non mancavano i mercati e le botteghe di  strada. 

L'acqua si trasportava con i carri e si  vendeva nel CHIOSCO DELL'ACQUAIOLO.

Nei banchetti si trovavano pannocchie, castagne, radici, angurie..."

Venditori ambulanti di pannocchie e ortaggi a Napoli, Alinari, Fratelli, 1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Un Maruzzaro, venditore di lumache o chiocciole, Napoli, Autore sconosciuto, 1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Chiosco di un acquaiolo a Napoli, Alinari, Fratelli, 1890/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditori di  pannocchie. Napoli. Venditore di  castagne. Napoli. Chiosco di un acquaiolo.

"La strada era come una casa e come un laboratorio artigianale che ospitava tutti, dal VENDITORE DI PASTA al parrucchiere, dal CIABATTINO, allo scrivano. Non mancava neppure chi vendeva il latte fresco."

Venditore di angurie, Napoli, Pelos, F, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditori  di  angurie.

Un gruppo di popolani si lavano in una strada di Napoli, Alinari, Fratelli, 1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. La toeletta nella strada.

La bottega di un maccheronaio napoletano., Alinari, Fratelli, 1879/1910, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Maccheronaio napoletano

Acconciatrice in una strada di Santa Lucia a Napoli, Alinari, Fratelli, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Pettinatrice di  Santa Lucia

Ritratto di "Vaccara" (venditrice di latte), Napoli, Autore sconosciuto, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Vaccara o venditrice di  latte

"Osserviamo gli antichi mestieri  “a colori”. Queste immagini originali sono state ritoccate a mano dagli stessi fotografi o dai loro collaboratori. All'epoca non esisteva la fotografia a colori e, con un po' di estro artistico, i fotografi, come i miniatori dei codici antichi, dipingevano le proprie fotografie per renderle più  belle e per evidenziare i particolari, come le rosse angurie o le VENDITRICI DI FRUTTA."

Napoli. Venditori di angurie, Chauffourier, Gustave Eugène, 1865, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditori  di  angurie.

Pastiera (fabbrica di maccheroni) a Palermo, Brogi, 1870, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Fabbrica di maccheroni o pastiera.

"Il territorio del Sud Italia era ideale per la produzione di  pasta grazie al microclima composto da vento, sole e giusta umidità.

La fortuna di questo prodotto si sviluppò a partire dal XVII secolo quando divenne un alimento fondamentale grazie alle sue qualità nutritive e alla produzione a basso costo.

Da qui l'iconografia diffusa legata alla pasta, agli SPAGHETTI e ai MACCHERONI."

Due giovani donne in una strada di Napoli, vicino a fontana Medina, Chauffourier, Gustave Eugène, 1870, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditrici  di  frutta.

Venditore di rapanelli in riposo., Brogi, 1874/1876, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditore di  radici.

Mangiatori di maccheroni, Brogi, 1870, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Venditore di  maccheroni

"I bambini  per strada giocavano, lavoravano, si  divertivano, vivevano...

Anche i piccoli collaboravano all'economia familiare, improvvisandosi LUSTRASCARPE o SUONATORI di strumenti improvvisati.

Altre volte, invece, si concedevano giochi ormai quasi dimenticati."

Il gioco della morra, Napoli, Alinari, Fratelli, 1897, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Ritratto in costume di bambina della città di Taormina, Alinari, Fratelli, 1920, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Spidocchiatrice, Sommer, Giorgio, 1850, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Roma. Spidocchiatrice.

"Suonatore di Putaputa caccavello", a Napoli, Autore sconosciuto, 1890/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Suonatore di  Puputa Caccavello.

Lustrascarpe, Napoli, Autore sconosciuto, 1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Lustrascarpe.

Il gioco della morra, Napoli, Alinari, Fratelli, 1897, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Il gioco della morra.

Ragazza siciliana con cesto d'uva, Rive, Robert, 1914, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Taormina. Ragazza siciliana.

"Il GIOCO DELLA MORRA consisteva nell'indovinare la somma dei  numeri mostrati con le dita da tutti i giocatori. 

Si tendeva il braccio, mostrando le dita e urlando il numero vincente!  

Diffuso tanto tra i ragazzi quanto tra gli adulti, spesso diventava un gioco d'azzardo."

Bambini mangiano gli spaghetti con le mani, Chauffourier, Gustave Eugène, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Mangiatori di spaghetti.

Il gioco del cappelletto, Alinari, Fratelli, 1897, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Il gioco del cappelletto.

Ritratto in costume di bambina della città di Taormina, Alinari, Fratelli, 1920, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Bambina in abiti  popolari.

"La creatività unica del Made in Italy è figlia della fantasia e dello spirito tenace e fiero di queste persone. 

Le tradizioni  locali, che spesso identificano l'Italia, sono le stesse che hanno dato origine alla maestria artigianale diffusa su tutto il territorio. 

L'abilità di allora nell'immaginare, tessere e cucire abiti  e costumi, ad esempio, si  traduce oggi  nel talento e nella eccellenza nel  campo della moda.

Così come la produzione di  pasta caratterizza ancora oggi una delle eccellenze alimentari italiane."

Ritratto di una portatrice d'acqua siciliana, Autore sconosciuto, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Randazzo. Portatrice d'acqua.

Anziana donna siciliana con un fuso, Sommer, Giorgio, 1911/1918, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Taormina. Anziana dama che fila.

Due coppie in costume tradizionale di Osilo, Sassari, Caneva, Giacomo, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Suonatore di Launéddas, strumento popolare sardo a fiato., Brogi, 1920/1930, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Ritratto di una famiglia su un tipico carretto siciliano, Alinari, Fratelli, 1875/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Costumi tradizionali di Osilo, Sassari Sardegna. Suonatore di luneddas Palermo. Carro siciliano.

"La LAUNEDDAS è uno strumento musicale di origini molto antiche, ancora oggi usato in Sardegna in occasione dei balli tradizionali; è costituito da tre canne di diversa misura.

Il suo suono è continuo, caratteristica comune alla ZAMPOGNA, alla cornamusa e ad altri strumenti musicali a fiato dell'area mediterranea."

Famiglia di zampognari, Caneva, Giacomo, 1870, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Un gruppo di persone in abiti popolari nelle campagne di Randazzo, Autore sconosciuto, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Due giovani contadine chiacchierano appoggiate ad un muro, Caneva, Giacomo, 1870/1880, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Famiglia di  zampognari. Contadine laziali.

"Suonare e ballare, fare musica e spettacolo con semplicità, erano passatempi diffusi. Bisognava saper costruire da sé i propri strumenti musicali: zampogne, launeddas, chitarre e tamburelli."

Due uomini trasportano un tonno appena pescato. Palermo, Alinari, Fratelli, 1915/1920, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Trasporto del tonno.

Danzatori di tarantarella in costumi tradizionali, a Napoli, Brogi, 1875/1880, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Tarantella sorrentina.

Lazzarone. Napoli, Brogi, 1865, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Il lazzarone.

"E poi, ogni tanto, ci  si concedeva il meritato riposo.

C'era anche chi ne aveva fatto una “professione”.

Il LAZZARONE, grazie al clima favorevole, riusciva a sopravvivere senza doversi preoccupare eccessivamente per questioni di cibo e vestiario. In genere era  uno sfaccendato, faceva lavori occasionali, a volte anche qualche piccolo furto o raggiro e spesso chiedeva l'elemosina. Per questo motivo il termine lazzarone è sinonimo in italiano di persona pigra o poco di buono."

Zampognari di Napoli, Conrad, Giorgio, 1854/1863, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Giovani siciliane, Sommer, Giorgio, 1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Ritratto di un giovane pastore, Conrad, Giorgio, 1852/1854, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Zampognari  di  Napoli. Taormina. Giovani siciliane. Ritratto di un giovane pastore.

Membro della Congregazione di San Francesco a Napoli, Chauffourier, Gustave Eugène, 1865, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Membro  della Congregazione di  San Francesco. Napoli.

"Muoversi  per lavoro, viaggiare o spostarsi non era semplice. I più fortunati  potevano usare dei carri trainati da cavalli, asini e persino bufali."

Due uomini a cavallo nei pressi di una fontana, Napoli, Simelli, Carlo Baldassarre, 1890/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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A cavallo nei pressi di una fontana. Napoli

Ritratto di gruppo in abiti tradizionali palermitani, su un carretto siciliano, Rive, Robert, 1880, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Sicilian cart.

"Il CARRETTO SICILIANO oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale e simbolo stesso della Sicilia. Decorato con sgargianti pitture e intagliato finemente, nell'Ottocento era l'unico mezzo di trasporto disponibile in Sicilia. Un'opera d'arte viaggiante."

Ritratto di gruppo su carretto siciliano, Palermo, Pelos, F, 1880/1890, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Palermo. Carretto siciliano

Un uomo sull'asino accanto a un bambino nelle campagne di Randazzo, Autore sconosciuto, 1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Randazzo. Popolani.

Carro trainato da bufali, Napoli, Belli, Filippo, 1860/1880, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Napoli. Carro  trainato  da bufali.

Ritratto di una famiglia su un tipico carretto siciliano, Alinari, Fratelli, 1875/1900, Dalla collezione di: Fondazione Alinari per la Fotografia
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Palermo. Carro siciliano.

"Abbiamo terminato questo breve viaggio per immagini nella vita quotidiana, nelle tradizioni e nei costumi dell'Italia del passato. 

Un percorso che oggi forse ci stupisce e ci fa sorridere, ma che è testimone delle radici culturali e  ricco di spunti per il presente ed il futuro."

Riconoscimenti: storia

Curatore scientifico—Monica Maffioli 

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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