Il trasferimento al Santa Maria della Scala
I restauri della Fonte Gaia cominciarono nel 1989 sotto la supervisione dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Dal 2000 al 2010 i restauri si sono svolti nello spazio apposito all'interno del museo Santa Maria della Scala. L'intervento è stato necessario a causa del grave degrado della fonte di XV secolo, dovuto sia a caratteristiche del materiale, il marmo della Montagnola senese, sia alla collocazione all'aperto in Piazza del Campo e nella Loggia dei Nove del Palazzo Pubblico dal 1904.
ala sinistra (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Il progetto della Fonte Gaia concepito da Jacopo della Quercia venne realizzato in poco più di dieci anni, terminando nel 1419. Il potente simbolo civico, posto in origine esattamente al centro del Campo, venne decorato con rilievi rappresentanti la Madonna, protettrice della città, affiancata dalle Virtù, necessarie fonti di ispirazione per un buon governo della città. Ai lati della Fonte erano poste due figure femminili stanti.
gruppo centrale (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
La fragile pietra calcarea proveniente dalla vicina Montagnola senese utilizzato per costruire Fonte Gaia,e l' influsso della vita quotidiana nel Campo sono state le cause del suo deterioramento. Un grave danneggiamento venne causato durante il Palio del 1743 da un cittadino che, cercando di ottenere una miglior visuale della corsa, salì su una delle statue e la fece cadere a pezzi.
ala destra (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Nel 1859 venne presa la decisione di sostituire la fonte di Jacopo con una copia realizzata nel più resistente marmo di Carrara, opera commissionata allo scultore purista senese Tito Sarrocchi. Tuttavia, Sarrocchi non replicò le due statue femminili ai lati a causa della loro nudità. Il monumento, ancora oggi visibile nel Campo, venne completato dieci anni dopo e venne protetto da una cancellata realizzata dall'architetto Giuseppe Partini.
Rea Silvia (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Acca Larentia
Nella prima metà del XX secolo le due statue femminili vennero identificate come la madre, Rea Silvia, e la nutrice, Acca Larenzia, di Romolo e Remo. Due figure che pertanto rammenterebbero la discendenza di Siena da Roma. Acca Larenzia è rappresentata a seno nudo insieme a Romolo e Remo. Si tratta di un precoce esempio di nudo femminile. La figura è caratterizzata dall'incredibile morbidezza del corpo nudo e da un senso di concretezza fisica.
I movimenti dei piani ricurvi del panneggio derivano da una sensibilità naturalistica di stampo gotico.
Acca Larenzia (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Rea Silvia
La figura è identificata come Rea Silvia ed esattamente come Acca Larenzia è rappresentata a seno nudo con i figli. La figura è caratterizzata dal panneggio complesso e dallo sguardo malinconico.
fonte gaia creazione (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
La Creazione di Adamo
Nel 1415 il progetto originale per la Fonte Gaia venne ampliato aggiungendo scene tratte dalle Storie della Genesi. Nell'ala sinistra è rappresentata la Creazione di Adamo. La scena segna l'inizio del cammino dell'uomo verso la salvezza attraverso la figura di Cristo.
fonte gaia sapienza (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Sapienza
La costruzione della fonte intendeva espandere anche il nobile significato della cornice che circondava la fonte stessa. Le Virtù, compresa la Sapienza, evocavano il buon governo della città di Siena. Un asse urbanistico e di propaganda politica collegava il Palazzo Pubblico alla Fonte Gaia: il Buon Governo di Lorenzetti, gli affreschi di Taddeo di Bartolo e le Virtù della Fonte dovevano rafforzare il senso di orgoglio civico.
fonte gaia speranza (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Speranza
Fonte Gaia (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Fortezza
fonte gaia prudenza (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Prudenza
Fonte Gaia (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Il gruppo centrale: l'Angelo adorante sulla sinistra
fonte gaia madonna (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Il gruppo centrale: la Madonna con Bambino
La rappresentazione della Vergine nella Fonte Gaia non era solo un'icona devozionale ma anche l'emblema ufficiale di Siena, di cui la Vergine è protettrice.
fonte gaia angelo (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Il gruppo centrale: l'Angelo adorante sulla destra
fonte gaia giustizia (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Giustizia
fonte gaia carità (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Carità
fonte gaia temperanza (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Temperanza
Fonte Gaia (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
Le Virtù: la Fede
fonte gaia cacciata (1409) di Jacopo Della QuerciaComplesso Museale Santa Maria della Scala
La Cacciata dall'Eden
Nell'ala destra è rappresentata la Cacciata dall'Eden. La scena mostra il primo passo dell'arduo cammino verso la salvezza e lo svolgimento di una vita virtuosa, incarnata dalle otto Virtù della Fonte Gaia e da colei che rappresenta la somma di tutte: la Vergine Maria.
Santa Maria della Scala, servizio programmazione culturale musei
Con la collaborazione di Chiara Nencini
Fotografie realizzate dagli alunni della 3D-AM, A.S 2017-2018, del Liceo Artistico "Duccio di Buoninsegna" di Siena.