Hangar (R)evolution

L'archivio come opera d'arte

L'Hangar durante la mostra "Le due culture-Artefatti e Archivi" (2019-03-22) di Pierangelo LaterzaMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Il progetto I-DEA

I-DEA è uno dei due progetti pilastro del programma di Matera 2019. Partendo dagli archivi come tema di discussione nei campi dell'arte, della museologia e dell'antropologia, l'intento è stato quello di recuperare il patrimonio contenuto in quelli lucani e farlo rivivere grazie alla collaborazione di artisti e designer. Nasce così uno spazio espositivo in continua evoluzione, dove gli elementi scelti dal primo curatore, vengono rielaborati, spostati o sostituiti dal secondo e così via, permettendo al singolo elemento di divenire portatore di più significati a seconda della sua diversa collocazione.

"Le due culture-Artefatti e Archivi", dettaglio (2019-03-22) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Le due culture - Artefatti e archivi

La prima mostra di I-DEA è curata da Mario Cresci. Il fotografo ha voluto evidenziare sia il lato umanistico che quello scientifico della regione, partendo dalla figura di Leonardo Sinisgalli, poeta e scienziato lucano, passando per i legni intagliati di Giuseppe e Giovanni Di Trani e le immagini satellitari del centro di Geodesia spaziale di Matera, finendo con l'archivio personale dello stesso Cresci che da più di 20 anni studia il territorio lucano e le sue tante identità. Due giorni di workshop con i cittadini sono stati l'occasione per imparare a rielaborare archivi personali in nuove visioni per il futuro.

Workshop sugli archivi con Mario Cresci (2019-05-03) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Mario Cresci racconta "Le due culture.Artefatti e Archivi" (2019-03-22)Matera Capitale Europea della Cultura 2019

I legni intagliati in “Le due culture-Artefatti e Archivi” (2019-03-22) di Pierangelo LaterzaMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Le maschere preistoriche in "Le due culture-Artefatti e Archivi" (2019-03-22) di Pierangelo LaterzaMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Installazione video di “Visione Unica” (2019-06-09) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Visione unica

Il duo artistico Formafantasma prende in consegna "Le due culture" e le trasforma in una "Visione unica", mettendo in risalto come l'antropizzazione del territorio derivi da interventi originali in cui hanno un ruolo importante ritualità arcaiche. Nasce così una mostra in cui si racconta una continua relazione tra uomo e natura, scegliendo il video come medium principale. Cinque grandi proiezioni e dieci schermi creano una sovrapposizione di immagini innescando un processo di sistemi di relazioni sempre diverso. Tra i pochi elementi fisici selezionati, tornano gli intagliati di Giuseppe e Giovanni Di Trani.

Formafantasma racconta “Visione Unica” (2019-06-09)Matera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante “Visione Unica” (2019-06-09) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

I legni intagliati di "Visione Unica" (2019-06-09) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Lo spazio espositivo dell'hangar è racchiuso nel Parco scultura di Cava Paradiso, luogo suggestivo dove le alte pareti di tufo fanno da sfondo a sculture contemporanee.

L'Hangar durante “Thauma Atlante del gesto” (2019-09-13) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Thauma| Atlante del Gesto

La terza parte di I-DEA vede il coreografo e ballerino Virgilio Sieni per la prima volta nelle vesti di curatore. Il suo atlante si compone di più livelli: dei pannelli raccolgono fotografie ed elementi pittorici catalogati per cinque tipologie di movimento; dieci pedane dette "accumuli" raccolgono oltre cento oggetti recuperati dalle case di dieci abitanti che a loro volta hanno donato un gesto al coreografo; i visitatori hanno avuto la possibilità di impararli visitando la mostra. Ultimo livello della mostra è composto da una serie di pratiche, laboratori e performance con i cittadini, attorno alla gestualità. Ciascun movimento racchiude in sè varie possibilità, ecco perchè il gesto, per Sieni. è legato all'infinito.

Virgilio Sieni racconta "Thauma | Atlante del Gesto" (2019-09-12)Matera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante “Thauma Atlante del gesto” (2019-09-13) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante “Thauma Atlante del gesto” (2019-09-13) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante “Il Paese della Cuccagna” (2019-10-19) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Il Paese di Cuccagna

Gli artisti Navine G. Khan Dossos e James Bridle sono di origine britannica: le suggestioni prodotte dal loro viaggio in Basilicata, hanno condotto ad una rielaborazione degli archivi di I-DEA che mostrano una realtà alternativa a quella che conosciamo. Partendo dalle maschere preistoriche di Gianfranco Lionetti e dagli archivi viventi che raccontano il recente passato lucano, i curatori hanno messo in luce la comunicazione non umana tra il territorio ed i suoi abitanti: il Paese di Cuccagna è la visione di una società capace di generare il proprio futuro attingendo dalla propria storia e dalle proprie tradizioni, senza far troppo affidamento a ciò che viene dall'esterno, abbattendo uno dei clichè più duri, quello di un Sud immobile e disabitato.

La fontana de “Il Paese della Cuccagna” (2019-10-19) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

N. G. Khan Dossos e J. Bridle per "Il Paese di Cuccagna" (2019-10-19)Matera Capitale Europea della Cultura 2019

Maschere preistoriche ne “Il Paese della Cuccagna” (2019-10-19) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante la mostra "Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto" (2019-11-29) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Abitare gli archivi. Vita, movimento, raccolto

Con "Abitare gli archivi. Vita, movimento, raccolto", mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick, giunge al termine il grande laboratorio di I-DEA. Per la quinta ed ultima esibizione i curatori hanno scelto il tema dell'abitare come paradigma per analizzare la società in cui viviamo e quella che vorremmo costruire. Attraverso una ricca documentazione, e senza dimenticare richiami alle passate mostre del progetto, Tan e Gillick attraversano la Basilicata dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, ponendo un focus sulla vita quotidiana ed il mondo del lavoro di un recente passato, affrontando la riforma agraria del 1950 e l’esodo dai Sassi alla fine degli anni ’40, per poi arrivare all’odierno afflusso di migranti dal Mediterraneo. La mostra offre, così, una chiave di lettura diversa dell’Italia del dopoguerra, utile per rileggere i cambiamenti sociali attuali attraverso una prospettiva tutta lucana.

L'Hangar durante la mostra "Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto" (2019-11-29) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante la mostra "Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto" (2019-11-29) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Pelin Tan & Liam Gillick raccontano "Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto" (2019-11-29)Matera Capitale Europea della Cultura 2019

L'Hangar durante la mostra "Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto" (2019-11-29) di Digital LighthouseMatera Capitale Europea della Cultura 2019

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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