"La Storia"
L’arte del merletto a tombolo (dal latino “tumulus” con riferimento al cuscino d’appoggio) giunse a Isernia dal Regno di Napoli nel XIV secolo e si diffuse a opera di suore spagnole che alloggiavano nei monasteri di Santa Maria delle Monache e di Santa Chiara, luoghi che accoglievano giovani fanciulle della nobiltà napoletana, costrette a monacarsi e dedite alle arti più alte come la pittura e la musica.
Documenti storici testimoniano che nel 1492 Giovanna III di Aragona soggiornò a Isernia ospite nel convento di Santa Maria delle Monache. La regina aragonese era una grande estimatrice del tombolo e amava impreziosire i suoi ricercati abiti con i merletti di Isernia e si narra avesse espresso il desiderio di apprenderne le tecniche di lavorazione.
Merlettaie lungo le vie di Isernia negli anni '40
L’arte della creazione di preziose trine si tramanda da secoli tra le donne di Isernia, che intrecciano e annodano eleganti fili di cotone dalle tonalità avorio che si dipanano, come per magia, dai sottili fuselli risonanti nei vicoli dell’antichissima città.
Nel corso del tempo la produzione artistica dei merletti a tombolo ha sempre avuto una rilevanza economica: oggi l’attività è testimoniata da aziende a carattere familiare che provvedono alla produzione e alla vendita.
Merelettaie anni '50
"Il Merletto"
Ai primi lavori ispirati a motivi pagani e sacri seguirono varie evoluzioni che risentirono degli influssi derivati dall'incontro con altre culture. Il fluire del tempo e delle mode cambiarono i motivi e tratti dei disegni, ma i punti base, la tecnica e i mezzi utilizzati sono rimasti pressoché fedeli all'antico merlettare.
Dal Settecento in poi si assiste a forti variazioni sul tema dei motivi ornamentali per arrivare alla fine dell'Ottocento, quando al merletto antico, dall'esecuzione più fitta, si affianca il tombolo moderno che si afferma per la maggiore velocità di esecuzione.
Il tombolo moderno si caratterizza per la leggerezza delle volute che, come stilizzati tralci, si rincorrono con fiori a tre e a più foglie e con reti leggiadre.
Una serie di merletti
"La Produzione"
Da cinque secoli il rito magico della creazione delle trine si esegue con l'ausilio di un cuscino cilindrico su cui è fissato un cartone col disegno che funge da guida per il posizionamento degli spilli e del filo tramite i fuselli.
Il lavoro inizia tenendo in ogni mano un paio di fuselli, sui quali è avvolto il filo di cotone, seguendo il disegno riprodotto sul cartoncino. Il filo viene poi fissato con degli spilli sul cartoncino: la coppia della mano destra, incrociando i quattro fuselli tra loro, passa nella mano sinistra e viceversa.
Si ripetono regolarmente gli stessi movimenti fino a quando la trama della trina non inizia a comporsi.
I fuselli per la fabbricazione del merletto
"Il Territorio"
Isernia, dapprima strategico centro sannita, successivamente città romana, oggi capoluogo della provincia omonima, si distende su un crinale racchiuso tra due fiumi e protetta dai monti del Matese e delle Mainarde.Tra i vicoli e le piazze che si aprono ali lati della via principale è facile ascoltare il ticchettio dei fuselli delle merlettaie dedite al lavoro.
Isernia: La Fontana Fraterna
Merlettaie lavorano alla Fontana Fraterna
Curator—Camera di Commercio di Isernia