Busto del direttore d’orchestra Gino Marinuzzi (1882-1945) di De LisiTeatro Alla Scala
Grandi direttori d'orchestra
Franco Faccio, amico di Arrigo Boito e della contessa Maffei, diresse l'orchestra dal 1871 al 1889. Tullio Serafin, che aveva suonato la viola sotto la direzione di Toscanini alla Scala, fu in carica per ben due periodi (1909–1914, 1917–1918). Gino Marinuzzi, direttore musicale dal 1914 al 1917 e anche notevole compositore, fu ampiamente considerato come uno dei direttori d'orchestra migliori della sua epoca.
Concerto Victor De Sabata - Sinfonia In Sol Min. K 550Teatro Alla Scala
Pochi ometterebbero Victor de Sabata, immediato successore di Toscanini (1930-1953), dall'elenco personale dei più grandi direttori d'orchestra del Teatro alla Scala. La sua influenza fu tale che il teatro dell'opera lo chiamò "sovrintendente artistico", un titolo che ingloba la consueta designazione per i potenti direttori dei teatri italiani.
Su raccomandazione di Toscanini, de Sabata assunse Carlo Maria Giulini come suo assistente, il giovane direttore d'orchestra gli succedette come direttore musicale (1953-1956). Giulini divenne presto una delle figure più note della città per la sua profondità di interpretazione ma anche per la sua figura austera, elegante e riservata.
1954 Guido CantelliTeatro Alla Scala
La carriera di Guido Cantelli, 36 anni, fu tragicamente interrotta per un incidente aereo che gli fu fatale nel 1956. Era stato nominato direttore musicale solo una settimana prima.
Gianandrea Gavazzeni, direttore musicale dal 1965 al 1968, fu una presenza regolare sul palco fino alla metà degli anni '90, imponendosi tra le figure più significative della cultura musicale italiana con la sua capacità di combinare la tradizione con la riscoperta del repertorio dei primi del XIX secolo e la proposta di esecuzioni in prima assoluta. Leggendaria è l'esibizione nel 1984 de I Lombardi alla prima Crociata di Verdi.
1986 Filarmonica della Scala - Claudio AbbadoTeatro Alla Scala
La mano sinistra di Claudio Abbado (1968-1986)
La tecnica direttiva di Claudio Abbado fu ammirata sia dalla critica, sia dai musicisti. "Raramente batteva il tempo; piuttosto scolpiva e modellava la musica, come un vasaio al tornio", raccontava il Daily Telegraph. La sua tecnica "bilanciava perfettamente intelletto ed emozione", secondo il Financial Times. "Vorrei soprattutto ricordare la tecnica della sua mano sinistra", scrisse Riccardo Chailly sul Corriere della Sera dopo la morte di Abbado.
1974 Pavia concerto allo stabilimento Necchi - Claudio AbbadoTeatro Alla Scala
L'attivista Abbado
Accanto ai sovrintendenti socialmente impegnati Paolo Grassi e Carlo Maria Badini, Abbado, antifascista convinto, si impegnò per aprire la Scala alle masse. Diresse concerti per operai, la direzione dovette ridurre i prezzi dei biglietti per il pubblico giovane e ci furono proiezioni gratuite di filmati di produzioni liriche.
2012 Filarmonica della Scala - Orchestra Mozart Bologna - Claudio Abbado e Daniel BarenboimTeatro Alla Scala
Nel 2008, il sovrintendente Stéphane Lissner tentò di programmare un concerto con Abbado per la prima volta dopo 20 anni. Il direttore d'orchestra dichiarò che avrebbe diretto solo se il Consiglio comunale si fosse impegnato a piantare 90.000 alberi.
Abbado ritornò con la Sinfonia n. 6 di Mahler nel 2012. Migliaia di persone si radunarono in Piazza della Scala.
Filarmonica Claudio Abbado - Sinfonia Concertante In Mi B Magg. K 364Teatro Alla Scala
Abbado lancia la Filarmonica
Il vasto repertorio operistico di Abbado spaziava da Verdi a Nono, da Rossini a Berg e da Donizetti a Debussy. Eppure egli reputava che l'orchestra della Scala avrebbe dovuto eseguire anche un repertorio sinfonico dello stesso livello. Così, nel 1982, lanciò la Filarmonica della Scala, un ensemble che ingloba i musicisti regolari de La Scala, gestisce una stagione sinfonica separata ed è diretto da un'organizzazione autonoma.
Curata da James Imam e dal Teatro alla Scala.
