Frame di "MaTerre- Mai Terra" (2019)Matera Capitale Europea della Cultura 2019
“Quando vedi la Basilicata, vedi campi, vigneti, bellissimi paesaggi, vedi la terra come doveva essere. Abbiamo una regione d’Italia ancora preservata, ancora autentica, ancora pura.”
Francis Ford Coppola
Matera e la Basilicata hanno una lunga tradizione cinematografica alle spalle: sin dagli anni '50, questa regione ha richiamato l'attenzione di registi italiani e stranieri grazie alla varietà del territorio e alle suggestioni che questo sapeva evocare. La Fondazione Matera - Basilicata 2019 ha raccolto questa eredità, interpretando il cinema come forma d'arte e di partecipazione collettiva, nell'ambito di un programma culturale europeo.
"Vado verso dove vengo" è un film documentario, una ricerca antropologica nel mondo delle migrazioni: attraverso le testimonianze raccolte in Basilicata e all'estero, il progetto ha cercato di creare un ponte tra chi è partito e chi, invece, è restato.
Franco Arminio in "Vado Verso Dove Vengo" (2019)Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Lo sfollamento dei paesi lucani è una ferita che sanguina impietosa: indagare sulle migrazioni del passato e quelle contemporanee, interrogarsi su come avviare un processo di rigenerazione urbana, raccontare le storie di chi è tornato, è un buon punto di partenza per scoprire come anche la produzione culturale possa diventare motore propulsore per invertire questo fenomeno.
"Vengo da un paese in cui la politica ha distrutto tutto, noi possiamo essere poeti, per vivere abbiamo bisogno dell'amore, del pane e della poesia.". Così Mohsen Makhmalbaf, regista iraniano di fama internazionale, ha raccontato il suo pensiero di vita, durante la presentazione del film partecipato "Marghe e sua madre". Il progetto "Formula Cinema" ha coinvolto la comunità nella stesura della sceneggiatura e nella realizzazione del film, portando all'attenzione del grande pubblico la storia di una ragazza madre che segue il sogno di una vita migliore.
"Marghe e sua madre" (2019)Matera Capitale Europea della Cultura 2019
"Marghe e sua madre" (2019)Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Per il regista si tratta di un tema universale: in tutto il mondo viviamo all'ombra del capitalismo e stiamo perdendo l'amore, questo film rappresenta tutti noi; l'unico modo che abbiamo di salvarci è prendere ad esempio la purezza dei bambini.
"Io sono un filo d'erba/ un filo d'erba che trema./ E la mia Patria è dove l'erba trema./ Un alito può trapiantare il mio seme lontano.", da questi versi del poeta lucano Rocco Scotellaro ha avuto inizio il viaggio di "MaTerre". Cinque coppie di artisti dell'area euro mediterranea hanno realizzato un film immersivo diviso in cinque episodi: "MaTerre VR Experience" ha mostrato una versione inedita di Matera e del suo interland, grazie alla sinergia del cinema con la poesia e del racconto tradizionale con la tecnologia della realtà virtuale. L'opera è stata presentata durante l'Open Culture Festival.
Frame di "MaTerre- Ate ca tu" (2019)Matera Capitale Europea della Cultura 2019
"Tòpoi. Teatro e Nuovi Miti" cerca nuove narrazioni all'interno di storie che appartengono al patrimonio culturale ed emotivo di ognuno di noi. Con "Il Nuovo Vangelo", ispirato all'omonima opera di Pier Paolo Pasolini, il regista Milo Rau fa centro al primo colpo: raccontando un Gesù contemporaneo, interpretato dall'attivista camerunense Yvan Sagnet, documenta le condizioni di miseria dei migranti che lavorano come braccianti nel Sud Italia, ambientando il film nei ghetti in cui questi vivono, ma anche omaggiando i luoghi che hanno fatto da sfondo ai lavori di Gibson e Pasolini.
"Il nuovo Vangelo" (2019) di Armin SmailovicMatera Capitale Europea della Cultura 2019
"Il nuovo Vangelo" (2019) di Armin SmailovicMatera Capitale Europea della Cultura 2019
Un'opera unica in cui la trama universale della Passione di Cristo si interseca con la cronaca attuale, dando vita ad un film documentario che sconfina nell'impegno umano, prima che politico.
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