Nocellara del Belice

"Un prodotto di qualità che solo una terra solare, generosa e ricca di cultura come la Sicilia poteva fornire”

"La Storia"

La storia dell’oliva Nocellara del Belice è vecchia di 2700 anni. La Sicilia, e in particolare la zona della Valle del Belice, hanno vissuto svariate colonizzazioni durante il susseguirsi dei secoli. Sul territorio si sono avvicendati Sicani, Elimi, Fenici, Greci e successivamente i Romani, i Normanni, gli Arabi e gli Spagnoli. 

La ragione di queste dominazioni è molto semplice. Posta al centro del mediterraneo, per le sue ricchezze paesaggistiche e produttive, la Sicilia è sempre stata contesa dalle grandi potenze militari e politiche di ogni epoca. Tracce di tali insediamenti sono visibili tutt’oggi e costituiscono, insieme alle bellezze della natura e alla bontà dei prodotti tipici, un forte richiamo turistico. 

Nella valle del Belice si possono ammirare gli imponenti resti dell’antica città di Selinunte, colonia Greca del VII secolo a.C, che rappresentò per lungo tempo un vero e proprio presidio strategico per quanto riguarda la produzione olearia e agroalimentare.  Ne sono chiara testimonianza, il rinvenimento delle antiche macine in pietra in prossimità dei templi, che risalgono al V secolo a.C.

L'utilizzo di questo prodotto come oliva da tavola si può datare agli inizi del '900, grazie all’impegno di alcuni olivicoltori della zona.

Raccolta '900, Fonte originale: Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP
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"Il Prodotto"

L’Oliva da Tavola DOP Nocellara del Belice prende il suo nome dalla omonima valle. Uno dei suoi grandi pregi è quello di essere un’oliva a duplice attitudine: si può spremere e trasformare nello squisito olio extravergine d’oliva DOP Valle del Belice, oppure può essere gustata a tavola in tanti modi e occasioni. 

Quando è raccolta nel mese di ottobre ha un bel colore verde e la polpa croccante. Le sue caratteristiche organolettiche la rendono a giudizio degli esperti una tra le più pregiate olive da tavola del mondo. 

Può presentarsi in diverse dimensioni e di un bel colore verde intenso, che a maturità diventa rosso vinoso. La polpa è croccante e si distacca facilmente dal nocciolo. Il sapore è piacevolmente agrodolce, sapido con una sottile nota di amaro, che varia secondo il tipo di lavorazione.

La bontà non è l’unica qualità che rende così preziosa l’oliva. Otre al gusto eccellente, questo frutto possiede straordinarie virtù nutrizionali che favoriscono il benessere e la salute dell’organismo. Si può affermare con sicurezza che l’oliva è una delle più equilibrate e perfette combinazioni esistenti in natura tra fibre, vitamine, minerali e grassi.

Olive, Fonte originale: Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP
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La parte lipidica è caratterizzata da un’elevata presenza di acidi grassi monoinsaturi, i così detti grassi “buoni”: in particolare il salutare acido oleico. L’oliva da tavola è inoltre il frutto con la più bassa percentuale di carboidrati in assoluto. Infatti contiene una bassissima quantità di zucchero e perciò può essere consumata tranquillamente anche da chi non può assumere questa sostanza a causa di specifiche patologie.

Olive, Fonte originale: Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP
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Quest'oliva è particolarmente ricca di fibra dietetica ad alta digeribilità, che contribuisce in modo rilevante a regolarizzare il funzionamento dell’apparato digerente e a prevenire l’insorgere del tumore al colon. Questa aiuta inoltre a contrastare l’invecchiamento cellulare, perché contiene sovrabbondanza di polifenoli: sostanze con elevate proprietà antiossidanti. L’oliva garantisce un buon apporto di minerali, in percentuali addirittura superiori a quelle di molte verdure. In particolare, il quantitativo di calcio e magnesio nell’oliva da tavola è paragonabile a quello del latte materno.

"La Produzione"

La raccolta delle olive da tavola viene eseguita manualmente dalla fine di settembre a tutto ottobre. Le olive raccolte sono poste in cassette di plastica forate a parete rigida e conferite agli stabilimenti dove vengono lavorate immediatamente. 

La fase iniziale della lavorazione del prodotto è la calibratura delle olive; subito dopo si esegue la deamarizzazione: il metodo alla “Castelvetrano” (dolce) prevede la completa deamarizzazione della drupa e la successiva conservazione in una soluzione salina. 

Le olive trattate con il sistema “Sivigliano” (semidolce) subiscono una deamarizzazione parziale e la successiva fermentazione e conservazione in salamoia.

Raccolta, Fonte originale: Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP
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Il sistema al “Naturale” (piacevolmente amarognole), con olive intere o schiacciate, prevede la fermentazione e la conservazione in salamoia. La trasformazione “in nero”, infine, al naturale, include l’ossidazione all’aria del prodotto maturo.

Cernita, Fonte originale: Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP
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"Il Territorio"

Il territorio delle Olive da Tavola DOP Nocellara del Belice, si affaccia sul canale di Sicilia, a pochi chilometri dal continente africano, e gode di un particolare microclima che, in sinergia con i suoli rossi mediterranei, determina le condizioni ottimali per la coltivazione dell’olivo. 

La Valle del Belice è costituita dal comprensorio entro il quale si estende il corso del fiume Belice. La Valle del Belice si trova nella parte occidentale della Sicilia e occupa un'area compresa tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento.

Nei pressi della Rocca di Entella vi è l'importante sito archeologico famoso per i cosiddetti decreti di Entella. È probabile che l'area abbia ospitato anche l'antico sito di Nakone, di cui si conserva traccia in due scarne indicazioni letterarie, in diversi ritrovamenti numismatici, e nei cosiddetti decreti di Nakone, accomunabili a quelli di Entella.

Tempio, Fonte originale: Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP
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La principale risorsa economica della Valle del Belìce sono la produzione agro-alimentare e la coltivazione dell'olivo. Fu così sin dall'insediamento delle prime popolazioni e dalla nascita di Selinunte, i cui abitanti coltivarono e propagarono l'olivo, colonizzando vallate e terre fertili dell'interno, e producendo olio. 

Selinunte, secondo Plinio, fu un'importante città di commercio verso la Magna Grecia e il Mar Mediterraneo, grazie alla propria flotta e alle derrate alimentari provenienti dal territorio: vino, cereali ed olio.

L'olivo era una coltura primaria della Valle del Belìce già nel 1600; a partire dal 1700, adattandosi alle condizioni pedoclimatiche del territorio, si è evoluto un ecotipo che nel corso dei secoli successivi ha dato origine ad una delle più note cultivar italiane: la Nocellara del Belice.

L’areale di produzione delle Olive da tavola DOP “Nocellara del Belice” comprende 3 comuni: Campobello di Mazara, Castelvetrano e Partanna.

Riconoscimenti: storia

Curator—Consorzio Promozione Oliva da Tavola Nocellara del Belìce DOP

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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