Fondazione Venanzo Crocetti

La Fondazione, erede universale del Maestro, è stata fortemente voluta dall’ artista di cui porta il nome per dar luogo ad uno spazio che potesse conservare e tutelare la sua ricca produzione scultorea e al tempo stesso per mettere a disposizione un luogo per la ricerca e l’innovazione: una piccola città dell’arte. Risale a oltre mezzo secolo fa - esattamente al 1951 - il trasferimento dello studio del Maestro Crocetti in Via Cassia, quando aveva appena vinto il concorso per la Porta in bronzo per la Basilica Vaticana e necessitava di un ampio spazio per potersi dedicare alla sua realizzazione. Quasi contemporaneamente alla Porta dei Sacramenti si dedicò alla creazione del Monumento dei Caduti di Teramo, opera altrettanto impegnativa e anch’essa di grandi dimensioni. Le due opere crebbero insieme nello studio di Via Cassia, che diventò ben presto anche troppo angusto per contenerle tutte e due. Iniziò per lui, un periodo di attività sostenuta, impegnato come era a portare avanti il lavoro di due delle sue opere più importanti e dovendo nel contempo allargare lo studio, costruire la sua abitazione e realizzare il Museo, la casa dove avrebbe collocato i suoi figli, come egli usava chiamare le sue opere. La proprietà della Fondazione è così strutturata: la parte museale che si sviluppa su una superficie di circa 1000 m² suddivisa in 3 piani; l’edificio dove hanno sede gli uffici; la casa museo dove viveva il Maestro; l’atelier dello Scultore; la sala polifunzionale per le mostre temporanee e l’organizzazione di eventi; un ampio parcheggio a servizio della struttura. Il Museo è dotato degli impianti per il superamento delle barriere architettoniche consistenti in scale mobili e nell’ascensore opportunamente abilitato che serve i tre piani. Il Museo, aperto al pubblico dal 2002, ha ottenuto nel 2009 il Marchio di qualità dalla Regione Lazio ed è inserito nell’Organizzazione museale regionale. L’abitazione è inclusa nel circuito delle Case-museo.