Anna Maria Maiolino: amore rivoluzionario

Le tre origini della donna

In-out (Antropofagia)La Galleria Nazionale

Migrazioni

Anna Maria Maiolino è nata a Scalea, in Calabria, nel sud Italia, nel 1942 da padre italiano e madre ecuadoriana. Nel 1954 la sua famiglia si sposta prima in Venezuela, poi, nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile.

Qui frequenta i corsi di pittura e xilografia alla Escola Nacional de Belas Artes, dove incontra gli artisti Antonio Dias e Rubens Gerchman, unendosi al movimento Nova Figuraçâo che declinava in termini brasiliani la Pop Art americana.

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New Objectivity

Dal 1967 Maiolino è coinvolta nel movimento della New Objectivity brasiliana, che metteva in primo piano la partecipazione attiva dello spettatore e un impegno e una posizione sui problemi politici, sociali ed etici.

Le opere della Maiolino diventano un manifesto della resistenza al regime, così come delle crescenti disuguaglianze sociali del paese.

L'oppressione di genere entra a far parte delle tematiche affrontate in quegli anni, che la Maiolino affronta sempre sul duplice versante corporale e intimistico-spirituale.

In-out (Antropofagia)La Galleria Nazionale

Le poesie

Nel 1968 si trasferisce a New York per concentrarsi maggiormente su Minimalismo e arte Concettuale.

In questi anni scrive diverse poesie che diventano la sua modalità espressiva primaria e al suo ritorno in Brasile, alla fine del 1971, inizia a creare disegni e composizioni basate su di esse (“Mapas Mentais”, 1971-74; “Book Objects”, 1971-76; “Drawing Objects”, 1971-76).

"Por um fio (serie fotopoemacao) (1976) di Anna Maria MaiolinoLa Galleria Nazionale

Por um fio

Dalla metà degli anni Settanta e fino agli anni Ottanta i mezzi espressivi si ampliano. L’interazione performativa tra gli oggetti d’arte e il pubblico sono il nodo centrale del suo lavoro.

“Por um fio” della serie “Fotopoemação” (1976) presenta 3 donne (Vitalia, Anna e Veronica: rispettivamente, la madre dell'artista, l’artista e sua figlia) le cui bocche sono collegate da un “filo” che in senso più astratto unisce le tre diverse origini delle donne (Ecuador, Italia e Brasile), ma anche il legame affettivo e al tempo stesso la temporalità della vita.

“Fortunatamente per mezzo dell’arte possiamo sovvertire repressioni e conflitti. Sovvertire nel senso di porre rimedio alle repressioni cercando di realizzare un’arte anticonformista e di intervento politico, e perciò rivoluzionaria, che renda possibile recuperare ciò che il nostro spirito ha di fondamentale: la dignità.”

La materia

Nel 1989 la Maiolino inizia a lavorare con l’argilla per la serie “Modeled Earth”, poi con il cemento e il gesso, realizzando grandi sculture murali.

Durante gli anni ’90 inizia a lavorare con la carta che diventa più di una superficie su cui disegnare, essa è materia e corpo: la serie “Indicios” (2000-2003) sono disegni realizzati su carta con ago e filo, con l’intento di denunciare la meccanicità di gesti quotidiani appartenenti alla sfera domestica femminile come cucire.

Un’azione ripetitiva e banale che si fa pratica artistica.

Forme primordiali

Maiolino oggi vive e lavora a San Paolo, in Brasile. La sua opera è stata esposta nei principali musei di arte moderna e contemporanea del mondo.

L’ultima grande mostra dedicato al suo lavoro è stata ospitata al PAC di Milano nel 2019, dove per l’occasione la Maiolino ha realizzato un’imponente opera site specific in argilla cruda: che racchiude in sé l’entropia, l’energia dell’uomo – anzi della donna – che modifica la terra.

L’atto del modellare (impastare), la libertà del gesto creatore che coinvolge direttamente l’artista in senso fisico e materico.

“La mia paura più grande è che io finisca per rassegnarmi accettando così l’effetto polverizzante della coscienza operato dai poteri costituiti. (…)

Non vorrei che i miei figli si trovassero a vivere in un mondo di violenze e voglio credere che si siano sentiti amati e che possano pronunciare un’altra frase della Segre: ‘Ho resistito perché sono stato amato'.

Se deve essere amore, che sia rivoluzionario.”

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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