Tintoretto: uno degli ultimi, grandi maestri del Rinascimento

Editorial Feature

Di Google Arts & Culture

Portrait of Jacopo Tintoretto (1832/1842) di Pietro PaolettiMusei di Villa Torlonia

Il pittore italiano che scosse il mondo dell'arte rinascimentale e divenne l'artista preferito di David Bowie

Rinascimento come "Tintoretto" (1518-1594), ma il suo nome era in realtà Jacopo Comin. Prese il soprannome di Tintoretto dalla professione del padre, tintore di stoffa. Con opere famose quali "Origine della Via Lattea" e "Susanna e i vecchioni", divenne famoso per la sua velocità di produzione, l'audacia delle pennellate e l'inventiva compositiva.

"Ritratto di Tintoretto" di Pietro Paoletti (dalla collezione dei Musei di Villa Torlonia)

Influenze


Michelangelo

Ecce Homo or Pilate Presents Christ to the Crowd (1546 - 1547) di Jacopo TintorettoMASP - Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand

"Ecce Homo" (o "Ponzio Pilato presenta il Cristo alla folla") di Tintoretto (dalla collezione MASP - Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand)

Sebbene l'artista iniziasse ad ammirare il lavoro di questi maestri, trascorse gran parte della sua carriera rifiutando i loro stili e adottando invece un proprio approccio. Il suo discostarsi dallo stile del Tardo Rinascimento può essere visto in diverse opere, come la sua versione de "L'ultima cena". In quest'opera, Tintoretto ritrae santi religiosi come se fossero persone comuni, invece delle figure intoccabili come venivano solitamente raffigurati. Anche il suo punto di vista è decentrato rispetto ad altre interpretazioni rinascimentali della stessa scena: pertanto, invece di una disposizione piramidale, i soggetti sono seduti in una linea diagonale.

Giorgio Vasari, contemporaneo di Tintoretto, una volta lo definì "stravagante, capriccioso, presto e risoluto, et il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura" e considerava la composizione dei suoi dipinti "del tutto diversa e contraria" alle opere di altri pittori. Secondo Vasari, Tintoretto creava l'arte che piaceva a se stesso, invece di ciò che il mondo dell'arte si aspettava.

The Supper at Emmaus (ca. 1542) di Jacopo TintorettoMuseum of Fine Arts, Budapest

"Cena in Emmaus" di Tintoretto (dalla collezione del Museum of Fine Arts di Budapest)

Dopo la morte di Tiziano nel 1576, Tintoretto (58 anni), insieme all'artista Paolo Veronese, divenne uno dei principali pittori veneziani, dimostrando i progressi compiuti nel corso di decenni. Tintoretto progettò e lavorò a diverse commissioni per Palazzo Ducale, la residenza del Doge di Venezia, la suprema autorità dell'ex Repubblica di Venezia. Lavorò anche a un ciclo di dipinti per la Scuola di San Rocco, a tutt'oggi nella loro sede originale.

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Soffitto di Palazzo Ducale

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Lo stile


Lo stile di Tintoretto era riconoscibile per l'energia visibile nelle scene drammatiche da lui raffigurate, caratteristica che gli volse il soprannome di "Il Furioso" per descrivere la "furia" con cui dipingeva. La maggior parte dei suoi dipinti era racconti su tela di grandi dimensioni, che prendevano vita grazie a luce e gesti drammatici.

The Risen Chirist and portraits of three Avogadors (c. 1606) di Jacopo e Domenico TintorettoPalazzo Ducale

"La Resurrezione di Cristo e tre Avogadori" di Tintoretto (dalla collezione di Palazzo Ducale)

Lo stile del Tintoretto viene in genere associato al Manierismo. Nota anche come Tardo Rinascimento, questa corrente artistica emerse negli ultimi anni del Rinascimento italiano, intorno al 1520. A livello stilistico, rispetto alla pittura del Tardo Rinascimento che enfatizzava proporzione, equilibrio e una forma ideale di bellezza, il Manierismo andava oltre le righe, esagerando queste qualità in composizioni asimmetriche o sconcertanti per lo spettatore.

Le opere


Le opere di Tintoretto definirono il periodo del Tardo Rinascimento, ma dimostrarono un allontanamento radicale dallo stile classico dell'epoca. Alcuni dei suoi dipinti più famosi includono "L'ultima cena", "Susanna e i vecchioni", "Venere, Vulcano e Marte", "San Giorgio uccide il drago", "Adorazione del vitello d'oro" e "Cristo e l'adulter

Saint George and the Dragon (about 1555) di Jacopo TintorettoThe National Gallery, London

"San Giorgio uccide il drago" di Tintoretto (dalla collezione della National Gallery, Londra)

"Origine della Via Lattea" è un'altra delle sue opere più note e raffigura il dio Giove che permette al piccolo Ercole di succhiare il latte dal seno di Giunone per diventare immortale.Tintoretto ritrae Giunone che si sveglia e allontana Ercole e Giove. Il suo latte spruzza per tutto il cielo, formando così la Via Lattea. La versione più oscura raccontata a Tintoretto narra che le gocce di latte cadute a terra diedero vita ai gigli.
 
Il dipinto si trova ora alla National Gallery di Londra e la sua descrizione sottolinea che "una volta alla base del dipinto erano presenti dei gigli, ma poi una parte della tela originale venne tagliata". Perciò, che fine hanno fatto i gigli? Nessuno lo sa con sicurezza, ma si pensa siano scomparsi verso il 1727. Alcune fonti suggeriscono che la tela sia stata danneggiata durante la Guerra dei Trent'anni e poi salvata o che sia stata tagliata di proposito da qualcuno che non conosceva o non apprezzava l'interpretazione del mito da parte di Tintoretto.

The Origin of the Milky Way (about 1575) di Jacopo TintorettoThe National Gallery, London

"Origine della Via Lattea" di Tintoretto (dalla collezione della National Gallery, Londra)

Tuttavia, il suo dipinto più ambizioso e memorabile rimane il "Paradiso", realizzato per la Sala del Maggior Consiglio, parte di Palazzo Ducale. Rimane uno dei dipinti più grandi mai creati, con una tela di 22,6 x 9,1 metri. L'idea del dipinto nacque in seguito all'incendio che distrusse parte di Palazzo Ducale nel 1577, tra cui un affresco del XIV secolo del Guariento raffigurante l'incoronazione della Vergine. Fu indetto un concorso per sostituirlo: Tintoretto vinse e i lavori iniziarono nel 1588.

Il dipinto a olio è una raccolta di vari racconti e figure religiose illuminate da un percorso di luce. I critici non sono ancora convinti in maniera unanime che il gigantesco dipinto sia un successo, ma quest'opera eccentrica rimane un argomento di conversazione quando si fa riferimento al lavoro di Tintoretto.

Il Paradiso (1588 - 1594) di Jacopo e Domenico TintorettoPalazzo Ducale

"Paradiso" di Tintoretto (dalla collezione di Palazzo Ducale)

La sua eredità


Nonostante il successo, Tintoretto ebbe pochissimi allievi, anche se questa sembrò essere una scelta consapevole dell'artista di indole riservata. Suo figlio Domenico Tintoretto aiutava spesso il padre nel lavoro preliminare dei dipinti di grandi dimensioni. Anche suo figlio dipinse numerose opere, diverse delle quali su scala molto grande. I critici furono duri nei confronti delle opere di Domenico, all'epoca, e molte delle sue opere venivano etichettate come "deludenti" rispetto a quelle del padre (forse sono stati un po' ingiusti, dal momento che era uno degli artisti più significativi dell'epoca!).

L'approccio di Tintoretto è stato considerato audace, ma oggi l'artista è visto come un precursore dei suoi tempi. La sua eredità ebbe ovviamente impatto sugli artisti che sono venuti dopo di lui. Ad esempio, molti dei grandi maestri fiamminghi, tra cui Rubens, Van Dyck e Maerten de Vos, ammirarono Tintoretto e furono influenzati dal suo lavoro, tanto da custodire alcune sue opere nelle loro collezioni.

Alcuni secoli più tardi, è difficile non fare paragoni tra le sciolte pennellate di Tintoretto e l'approccio disinibito degli impressionisti del XIX secolo. Possono anche essere ritrovate analogie con artisti post-impressionisti come Paul Cézanne o con il pittore cubista Pablo Picasso, in quanto le prospettive distorte di Tintoretto e il punto di vista decentrato sono diventati una caratteristica delle opere di questi artisti.

Susanna and the Elders (1555/1556) di Jacopo Robusti, called TintorettoKunsthistorisches Museum Wien

"Susanna e i vecchioni" di Tintoretto (dalla collezione del Kunsthistorisches Museum di Vienna)

Gli ammiratori di Tintoretto non si trovano solo nel mondo dell'arte. David Bowie possedeva un'opera dell'artista, "L’angelo che annuncia a Santa Caterina di Alessandria il suo martirio" (1570 circa). Fu uno dei primi acquisti d'arte di Bowie e rimase nella sua collezione per più di 30 anni. Bowie era talmente affascinato da Tintoretto da intitolare addirittura la sua etichetta discografica in suo onore. Nel 2017 il prezioso dipinto della rockstar è stato esposto al pubblico presso la Rubens House di Anversa e nel 2019 tornerà a casa, a Venezia, per la Biennale.

Gli ultimi anni


Tintoretto si spostava raramente da Venezia e conduceva una vita per lo più solitaria. Anche quando non dipingeva, l'artista si ritirava spesso nel suo studio, circondato da calchi e tele. Si presume che non abbia mai permesso ad altri di entrare nella sua stanza, nemmeno agli amici più intimi. Tintoretto tenne segreti anche i suoi metodi di lavoro, condividendo le sue tecniche solo con gli assistenti.

Tintoretto morì nel 1594, dopo aver sofferto di forti dolori allo stomaco e febbre, anche se la causa della morte è a tutt'oggi sconosciuta. Fu sepolto nella chiesa della Madonna dell'Orto a Venezia, accanto alla figlia Marietta che morì nel 1590 all'età di 30 anni.

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Madonna dell’Orto church, Venice, Italy

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Negli anni che seguirono la sua morte, l'arte di Tintoretto fu continuamente elogiata nei circoli artistici veneziani e nei secoli successivi. Diversi critici "scoprirono" in seguito le opere di Tintoretto, dandogli un nuovo slancio. Il critico d'arte vittoriano John Ruskin, ad esempio, si imbatté nel lavoro dell'artista nel 1845 durante una visita alla Scuola di San Rocco. Il critico valutò Tintoretto al di sopra di tutti gli altri pittori del Rinascimento, portando così a un rinnovato apprezzamento verso le sue opere. I consensi continuarono, con molti storici dell'arte che iniziarono a riconoscere l'arte di Tintoretto come epitome del Tardo Rinascimento e all'avanguardia rispetto ai tempi. Oggi le sue opere sono esposte in alcuni dei più grandi musei al mondo.

Christ and the Adulteress (around 1546 - 1547) di Jacopo TintorettoMuseo Diocesano Milano

"Cristo e l'adultera" di Tintoretto (dalla collezione del Museo Diocesano di Milano)

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