LA GAM, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Torino, è tra i più antichi musei di arte moderna e contemporanea italiani. La collezione di 45.000 opere dall’Ottocento a oggi, tra dipinti, sculture, opere su carta, installazioni, video e fotografie, è nata come collezione della Città di Torino, all’indomani dell’Unità d’Italia.
Il Museo fu ospitato nel padiglione progettato da Giuseppe Calderini per la Quarta Esposizione Nazionale di Belle Arti, e vi rimase fino al 1942.
Il padiglione eretto da Calderini per l'Esposizione di Belle Arti nel 1880 che ha ospitato la GAM dal 1895 al 1942
Il padiglione della Quarta Esposizione Nazionale di Belle Arti fu eretto nel 1879-1880 ma fu solo nel 1895 che l'allora direttore dei Musei Civici, Vittorio Avondo, riuscì a sistemarvi le collezioni moderne in un allestimento di cui si conserva memoria nelle fotografie del 1911.
Annibale Galateri, Monumento a Vincenzo Vela, 1911 già nel giardino della GAM e oggi all'incrocio tra Corso Stati Uniti e Corso Castelfidardo, Torino
Vittorio Avondo, vestibolo del padiglione con le collezioni municipali d'Arte Moderna, 1911
Vittorio Viale, riallestimento di Sala Gastaldi, 1931, padiglione
Nella notte del 21 novembre 1942 il padiglione che ospitava le collezioni del museo fu interamente distrutto da un bombardamento aereo compiuto dalle forze angloamericane. Le collezioni erano state messe al sicuro dall'allora direttore Vittorio Viale che, da sempre scontento della sistemazione nel padiglione dell'Esposizione si spinse a dichiarare “una volta tanto, le bombe hanno risolto un problema che Torino non avrebbe mai affrontato. Il baraccone se n'è finalmente andato e quindi il problema di dare una nuova sede alla Galleria d'Arte Moderna bisogna che il Municipio se lo proponga e lo risolva completamente al più presto”
Progettato da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, coppia di giovani architetti ferraresi, alla loro prima importante prova pubblica, il nuovo l'edificio destinato a conservare le collezioni della GAM è il risultato di un concorso bandito dalla Città di Torino il 27 febbraio 1951.
"“Questo momento lo attendevo con ansiosa trepidazione da oltre venti anni; e poiché è finalmente venuto, ... oggi è certamente il giorno più bello della mia carriera di direttore. Con questo edificio Torino avrà forse il più originale e certo il più moderno museo d'Europa”
Vittorio Viale, luglio 1954, posa della prima pietra del nuovo edificio"
Sistemazione del monumento di Davide Calandra, 1959
E' il 31 ottobre 1959 quando si inaugura la nuova sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, dove ancora oggi, dopo quasi sessant'anni, e dopo diverse e significative trasformazioni apportate alla sua struttura originaria, sono consevate ed esposte le raccolte del museo.
Vittorio Viale, allestimento del secondo piano nel nuovo edificio, 1959
Dopo una parziale chiusura negli Anni Ottanta, l'edificio è stato riaperto al pubblico nel 1993 profondamente rinnovato.
Gli interventi ne hanno ampliato la superficie espositiva, lo hanno dotato di impiantistica moderna e lo hanno reso accessibile in ogni sua parte ai disabili. Dal 2003 fa parte della Fondazione Torino Musei. Si è anche aperto al pubblico il servizio di videoteca: uno strumento essenziale per la conoscenza e lo studio del video e del cinema d'artista.
Oggi le sue collezioni si compongono oltre 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie a cui si aggiungono una ricca collezione di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista.
“IN LIMINE” , opera di Giuseppe Penone site-specific, inaugurata il 18 marzo 2011 dall'allora Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano
Dalla fine di ottobre 2009 le opere delle collezioni sono esposte secondo 4 percorsi tematici che mutano nel tempo, assicurando al visitatore una sempre nuova scoperta delle collezioni e la possibilità di una rinnovata analisi dei propri capolavori. Tanto i lavori dei massimi artisti dell’Ottocento italiano, come Fontanesi, Fattori, Pellizza da Volpedo e Medardo Rosso, quanto quelli del Novecento, tra cui Morandi, Casorati, Martini e De Pisis, sono restituiti nella loro capacità di parlare al presente, e di mostrare tutta la loro ricchezza a stretto confronto con opere delle avanguardie storiche internazionali, di cui il museo conserva importanti esempi, da Marx Ernst a Paul Klee e Picabia, con opere delle nuove avanguardie del secondo dopoguerra, attraverso una tra le più importanti raccolte di Arte Povera, tra cui lavori di Paolini, Boetti, Anselmo, Zorio, Penone e Pistoletto, ma anche con la più attuale produzione artistica a cui il museo dedica ampi spazi espositivi.
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— Pier Giovanni Castagnoli, Francesca Grana, Carla Enrica Spantigati autori dei testi per il volume "GAM-I grandi musei del Piemonte"
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